La Nuova Sardegna

Nuoro

Dalla Sicilia alla Barbagia per avere una casa a 1 euro

di Michela Columbu
Dalla Sicilia alla Barbagia per avere una casa a 1 euro

Ollolai, la catanese Maria Pappalardo si è aggiudicata un rudere in pieno centro «Tante idee per vivere di turismo naturalistico tra paesaggi incantevoli»

13 ottobre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OLLOLAI. Dai piedi dell’Etna ai piedi de Sa Punta Manna, attirata dalla incredibile vicenda di “Case a un euro”, che ha lanciato il piccolo paese di Ollolai in tutto il mondo. «Ho sentito al telegiornale una intervista al primo acquirente di Case a un euro in questo piccolo paese. E la cosa mi ha intrigato». Maria Pappalardo, 54enne catanese, di Belpasso per la precisione, ha deciso quindi di chiamare al municipio della capitale della Barbagia per informarsi. «Sono venuta quattro volte in tutto nel paese, beccando persino la neve ed è stato bellissimo – spiega a pochi giorni dall’acquisto della sua nuova casa nel centro Sardegna –. L’ultima volta sono tornata in occasione del festival del cibo da strada (tenutosi il 30 settembre scorso ndc) e in quella data ho firmato per la piccola casa del centro storico, impegnandomi a ristrutturarla entro i termini». Un rudere per la verità, per il quale ha diverse idee successivamente al suo recupero. Sicuramente un appoggio per la sua permanenza in Sardegna, e poi magari offrire servizi turistici. Promuovere Ollolai e contestualmente offrire la casa per chi volesse trascorrere dei periodi all’insegna dell’ambiente, dell’aria pura «a coloro che inseguono un tipo di turismo naturalistico, legato alla bellezza delle vostre montagne» spiega ancora. Maria lavora per una importante società siciliana leader nel settore delle tecnologie per la comunicazione. Collabora con le principali emittenti televisive, case di produzione, Enti e istituzioni nazionali ed internazionali. Per il 2017 e 2018 organizzatrice del Festival di Taormina; gira continuamente il mondo grazie al suo lavoro. «Penso che questo di Case a un euro sia un progetto assolutamente positivo, dove il Comune non ci perde nulla ma ci guadagna tantissimo – continua Maria Pappalardo –. Penso ai proprietari delle case che magari non hanno modo o intenzione di recuperarle, e danno la possibilità a una come me, innanzitutto di procedere al recupero mentre il centro storico ci guadagna in decoro. E poi è un incentivo non da poco. Quell’euro simbolico – aggiunge – è il modo per richiamare chi può e vuole mettere a frutto qualcosa». Investimenti che hanno scelto di fare mettendolo nero su bianco anche due famiglie di ucraini, proprio il giorno prima della firma di Maria Pappalardo quando hanno avuto consegnate le chiavi dalle mani del sindaco Efisio Arbau, di due differenti case. Intanto sono in corso i lavori di ristrutturazione dei cinque ruderi assegnati ad altrettante coppie olandesi protagoniste da maggio a fine settembre del reality firmato Rtl Television. Mentre due case sono state già recuperate. In lista ancora una ventina di ruderi «che assegneremo a breve» spiega soddisfatto il primo cittadino.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative