La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità, sindaci in rivolta «La Regione ci ascolti»

di Giovanni Melis
Sanità, sindaci in rivolta «La Regione ci ascolti»

Sorgono, continuano le proteste per i problemi all’ospedale San Camillo Il sindaco Arru: «Il nostro territorio non può perdere ulteriori servizi»

16 ottobre 2018
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SORGONO. Attenzione ancora alta sui gravi problemi dell’ospedale di Sorgono per i quali amministratori, sindacati e società civile continuano la loro mobilitazione. Il San Camillo, un ospedale di frontiera che a detta dei cittadini deve essere reso perfettamente funzionale. Dopo le proteste dei mesi scorsi, rimane l’allarme per quanto riguarda i tagli ai reparti. Proseguono le lamentele per quanto riguarda il funzionamento del reparto di radiologia, dove si chiede a gran voce la presenza fissa di un medico H 24. Attualmente, nonostante gli sforzi del personale, il servizio non viene assicurato nell’arco dell’intera giornata, trasformando di fatto il presidio in una sorta di poliambulatorio. Per le piccole emergenze sarebbe più che sufficiente.

Altri problemi riguardano il servizio del 118 anche se, nelle ultime ore pare si sia trovata una soluzione accettabile rispetto a quella di altri reparti. Il sindaco di Sorgono Giovanni Arru riafferma il principio «di una necessaria e maggior attenzione verso queste zone, che non possono subire ulteriori tagli di servizi». A questo scopo fervono le iniziative per riuscire ad avere un incontro con Regione e Ats. Soggetto promotore è la Comunità montana Barbagia Mandrolisai che ha chiesto un colloquio all’assessore alla Sanità Luigi Arru e al manager Fulvio Moirano. Incontro che dovrebbe tenersi in settimana. «Il discorso sanità va affrontato con decisione – spiega il presidente dell’ente montano Alessandro Corona – perchè questo territorio ha bisogno di risposte. A questo scopo abbiamo deciso di convocare i vertici della Regione e della Ats Sardegna per un tavolo tecnico politico. Attualmente le esigenze del distretto sono note – aggiunge –. Si tratta di dar corpo a una serie di provvedimento che non marginalizzino ancora queste zone e sfruttino le potenzialità del polo sanitario del territorio, che comprende oltre al San Camillo altri servizi importanti per categorie svantaggiate della popolazione, come Serd, centro di salute mentale e altri poliambulatori. In questo tavolo contiamo di avere un riferimento per quelli che sono i requisiti minimi, per consentire l’esercizio del diritto alla salute sancito dalla Costituzione».

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