La Nuova Sardegna

Nuoro

Trovato ferito in casa, mistero a Borore

di Alessandra Porcu

Pensionato di 64 anni riverso in una pozza di sangue: aveva lesioni da coltello, è stato portato in ospedale a Oristano

16 ottobre 2018
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BORORE. La casa di via San Sergio, in pieno centro storico a Borore, è rimasta piantonata dai carabinieri della Compagnia di Macomer per l’intera giornata e nottata di ieri. I nastri segnaletici bianchi e rossi rendono la zona inaccessibile, a indicare la gravità di quello che è accaduto all’interno dell’abitazione di Emanuele Cappai. Poco prima delle 12 le urla del pensionato 64enne hanno attirato l’attenzione di un vicino di casa che, spaventato e inconsapevole di quanto realmente successo, ha avvisato i familiari dell’uomo.

Varcata la soglia, una delle sorelle ha trovato Emanuele Cappai a terra, riverso in una pozza di sangue.

Sul corpo i segni visibili di una o più coltellate, sul viso il terrore per essere scampato alla morte. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino di Oristano, è stato medicato e sottoposto a visite e accertamenti clinici.

«Nonostante quello che gli è successo, possiamo dire che tutto sommato sta bene. È vigile e riesce a parlare», dice il fratello Pino seduto al tavolo del bar di cui da anni è proprietario. Secondo le prime indiscrezioni Emanuele Cappai avrebbe aperto la porta di casa e sarebbe stato aggredito da più di una persona. A quanto pare sarebbe stato trovato il coltello utilizzato per ferire l’uomo. Sull’effettiva dinamica dei fatti però, al momento, non si ha nessuna conferma. Il comandante della stazione dei carabinieri di Borore, il maresciallo Giovanni Dore, precisa soltanto come tutte le ipotesi siano al vaglio e come niente possa essere escluso a priori.

Stando così le cose, dunque, gli inquirenti non escluderebbero la pista dell’aggressione e di un’ipotetica rapina ma neppure quella del tentativo di suicidio.

Troppo presto, comunque, per giungere a conclusioni affrettate. Intanto nella caserma di via Cresia Ezza sono stati sentiti alcuni testimoni.

L’attenzione degli inquirenti è puntata sul nosocomio oristanese dove Emanuele Cappai è ricoverato. Le sue dichiarazioni saranno indispensabili per chiarire la dinamica di una vicenda dai contorni ancora incerti. Sarà il pensionato, non udente e affetto da una grave forma di atassia, a rivelare particolari utili per fare luce su un episodio che ha scosso un intero paese.

«È una persona buona e ben voluta da tutti – ripete sconcertato chi lo conosce da sempre –. Non siamo al sicuro da nessuna parte, neanche a casa nostra», conclude amaramente Pino Cappai fratello della vittima.

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