La Nuova Sardegna

Nuoro

Pensionato accoltellato: i Ris nella casa di Borore

di Alessandra Porcu
Pensionato accoltellato: i Ris nella casa di Borore

Il 64enne, ricoverato con varie ferite all’addome, è stato dichiarato fuori pericolo Gli inquirenti a caccia di elementi utili per fare luce sulla presunta aggressione

17 ottobre 2018
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BORORE. Emanuele Cappai, il 64enne di Borore trovato agonizzante la mattina del 15 ottobre nella sua abitazione con diverse ferite da taglio all’addome, è fuori pericolo. La conferma ufficiale arriva dai familiari che, sebbene comprensibilmente scossi, possono tirare un sospiro di sollievo. Il pensionato, non udente e affetto da una grave forma di atassia, sta bene ed è cosciente. Dal letto del San Martino di Oristano, dove è ricoverato, avrebbe rilasciato le prime dichiarazioni agli inquirenti che indagano sulla vicenda. Una vicenda che suo malgrado lo vede protagonista e che deve essere ricostruita tassello dopo tassello. Ai carabinieri della compagnia di Macomer e della stazione di Borore il compito di mettere al proprio posto i pezzi di un puzzle che non sembrerebbe così semplice assemblare. Dal canto loro i militari continuano a trincerarsi dietro il silenzio. «Nessuna dichiarazione e nessun commento da rilasciare», precisano. Quasi impossibile anche solo avvicinarsi all’abitazione di Cappai, al civico 19 di via San Sergio, piantonata notte e giorno. Ieri mattina è stata ispezionata dagli uomini del Reparto investigazioni scientifiche. Con le classiche tute bianche hanno battuto palmo a palmo la casa del pensionato. Oltre al coltello, già ritrovato, gli inquirenti cercano ulteriori indizi capaci di svelare ciò che è accaduto dentro quelle mura poco prima delle 12 di lunedì quando l’uomo, ferito e sanguinante, è riuscito ad allertare un vicino di casa con le sue urla. Solo dopo, una delle sorelle ha varcato la soglia trovando l’uomo riverso sul pavimento. Al momento resterebbero in piedi le piste investigative della prima ora. Emanuele Cappai potrebbe essere stato vittima di una tentata rapina. A insinuare dei dubbi su questa ipotesi ci sarebbe, però, un particolare: l'assenza di segni di scasso nella porta d’ingresso. È anche vero che il pensionato potrebbe avere aperto la porta di casa a una persona conosciuta. Ma sono solo supposizioni così come l’ipotesi del tentato suicidio. L’uomo, costretto dall’atassia a fare i conti con gravi problemi di mobilità, potrebbe aver avuto un momento di debolezza. In preda allo sconforto potrebbe aver pensato di compiere un gesto disperato per porre fine a una vita di sofferenze. Ma anche questa resta solo un’ipotesi tutta da dimostrare. Alla fine nessuno se non Emanuele Cappai potrà raccontare come siano andate esattamente le cose all’interno della sua abitazione.

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