Operai ex Legler al lavoro ma solo per quattro mesi
di Sergio Secci
Posada, gli assunti nei cantieri chiedono un impegno maggiore della Regione Il sindaco Tola: «Appoggio la loro richiesta. Sono stati molto utili nelle alluvioni»
20 ottobre 2018
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POSADA. Siniscola e Posada, sono tra i pochi comuni che sono riusciti ad avviare tutte le annualità dei cantieri finanziati dalla Regione per utilizzare gli operai rimasti a spasso dopo la chiusura delle fabbriche. Si tratta dei fondi messi a disposizione sino al 2020 nelle aree interessate da grave deindustrializzazione in cui rientrano i due centri. A Siniscola, sono una quarantina i lavoratori ex Legler che grazie ai 230mila euro erogati troveranno occupazione per alcuni mesi a disposizione di Forestas mentre a Posada dodici maestranze, vengono impiegate per lavori di arredo urbano e pulizia di strade e del litorale ma solo per quattro mesi. Una boccata d’ossigeno per famiglie spesso allo stremo delle possibilità economiche soprattutto quando quello erogato dalla Regione è l’unico reddito percepito. A Posada, è partito il quarto cantiere avviato dalla giunta Tola, sono previsti circa quattro mesi di lavoro con una retribuzione media di circa settecento euro a cui, si potranno eventualmente aggiungere i due mesi della disoccupazione. Cifra che nel totale può raggiungere al massimo 4mila euro e non consente quindi ai lavoratori di campare tutto l’anno. Padri e madri di famiglie privi di altri introiti, devono arrangiarsi con lavoretti saltuari ma devono chiaramente mollare tutto al momento in cui vengono attivati i cantieri. «La Regione, dovrebbe elevare la cifra messa a disposizione dei comuni in maniera tale da consentirci di lavorare per almeno otto mesi» dicono gli operai impiegati nel cantiere comunale che aggiungono: «Ringraziamo l’amministrazione che sinora, è riuscita a non perdere nemmeno un annualità consentendoci di lavorare anche se per pochi mesi l’anno, chiediamo però al Consiglio regionale che nella finanziaria, inserisca maggiori finanziamenti e tenga in maggior considerazione il lavoro che svolgiamo a supporto della comunità». Tra gli operai che lavorano per il comune ci sono elettricisti, muratori, e altre figure qualificate che potrebbero dare una grossa mano d’aiuto per le varie esigenze che si presentano del corso dell’anno e far risparmiare al comune opere spesso appaltate esternamente. «Pieno appoggio alle richieste del lavoratori – dice il sindaco Roberto Tola– gli operai sono stati utilizzati sinora per cantieri avviati a San Giovanni e Orvile ma ci hanno dato una grossa mano d’aiuto soprattutto nelle tante alluvioni che ci hanno colpito. Averli a disposizione per alcuni mesi in più all’anno, sarebbe certo una grossa opportunità per il paese». La speranza è che la Regione recepisca le richieste delle maestranze che hanno perduto il lavoro per colpa della crisi e dare una boccata d’ossigeno a tante famiglie.