La Nuova Sardegna

Nuoro

Gelati, panettone e miele: ecco i dolci “a metro” zero

di Valeria Gianoglio
Gelati, panettone e miele: ecco i dolci “a metro” zero

Campagna amica sperimenta i piatti preparati con gli scambi tra i produttori E tra gli stand spuntano il cono al cachi di Siniscola e il fiordilatte di Orotelli

21 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «Il gelato? È stato una specie di ritorno di fiamma, visto che già a Cagliari avevo lavorato nel settore. Ma adesso il bello è farlo con i prodotti a km zero, del nostro territorio. Anzi, a metro zero, visto che oggi il latte fresco me lo ha fornito Vittoria Baragliu che ha il banchetto qui davanti a me, ma anche i cachi e il mirto non arrivano da lontano». C’è Salvatore Demelas, 44 anni, di Fonni, che dell’arte dei dolci al cucchiaio, del cono e delle sue nuove declinazioni – dal gusto al cachi al variegato al mirto – ne ha fatto un mestiere, un ’azienda dal nome indiano “Ananda”, e un percorso continuo di sperimentazione.

Ci sono, a pochi metri di distanza, Elisabetta Argiolas, 28 anni, di Dualchi, insieme al fidanzato Gian Domenico Pinna, che dai loro 70 alveari nel verde delle campagne di Dualchi producono un miele ottimo non solo per i gelati a “metro zero” ma anche un prodotto che ha conquistato diversi premi nazionali. E sempre in quei pressi, all’interno dell’Exmé di piazza Mameli per la nuova tappa del mercato Campagna amica di Coldiretti, ci sono anche Antonio Serra, 38 anni, titolare e mente creativa del laboratorio “L’elisir Dolce e salato” che ogni sabato sforna 90 chili di pane e mille delizie con la farina del senatore Cappelli fornita pure questa da un’azienda del mercato Campagna amica. «E per Natale – anticipa, mentre si affaccenda tra impasti e macchinari – prepareremo anche il panettone con il vino della cantina Sedilesu».

C’è, insomma, la nuova leva dei piccoli produttori agroalimentari barbaricini, ieri mattina, tra i banchetti all’interno dell’ex mercato civico. E sullo sfondo ci sono le storie di una generazione di giovani, o quasi, che non si è piegata alla mancanza di lavoro, ma si è guardata intorno, ha ripreso in mano un terreno o un’azienda di famiglia, e si è rimessa in moto come un treno. Vittoria Baragliu e i suoi «quasi 33 anni», come precisa mostrando il sorriso, e le sue quattro sorelle, ad esempio, hanno raccolto da anni l’eredità morale e di saperi del papà per far rinascere l’azienda di famiglia nelle campagne di Orotelli. «Mio padre forse sperava in un figlio maschio – spiega, senza perdere la voglia di scherzare – e invece siamo arrivate noi cinque femmine. Ma da subito, anche se abitiamo a Nuoro lo abbiamo seguito in campagna e abbiamo aperto un mini-caseificio. Facciamo ancora il latte come un tempo, con il calderone. Quando capita prepariamo anche dolci tradizionali come i coricheddos e i bianchini. Usiamo le mandorle e il miele di Salvatore Masala, di Oliena». Gli scambi di prodotti tra le aziende agroalimentari del Nuorese, insomma, sono il vero segreto dei nuovi dolci, ma non solo, a “metro zero”.

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative