Barisardo, falso ordigno contro una parruccheria
di Lamberto Cugudda
Tubo di metallo rinvenuto nel salone di una 51enne sposata con un carabiniere In via Tortolì sono intervenuti anche gli artificieri dell’Arma, strada transennata
24 ottobre 2018
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BARISARDO. Paura nella serata di lunedì a Barisardo, per il rinvenimento di un tubo metallico, con miccia accesa, posto nella serranda di un salone per acconciature per signore. Dopo l’intervento degli artificieri, alcune ore dopo la scoperta – con la via Tortolì transennata per alcune centinaia di metri – si è saputo che si è trattato di un falso ordigno.
Nel mirino è finito il salone di parrucchiera, ubicato in via Tortolì numero 47 (all’entrata nord del paese costiero) di Monica Murino, 51 anni, residente in paese, c è sposata con un carabiniere che presta servizio in un paese dell’Ogliastra. La donna, con il marito e i figli abita nello stesso caseggiato, ma a un piano superiore. E ieri pomeriggio, intorno alle 18, mentre era al lavoro nel suo salone, ha precisato che, anche in passato, in circa 30 anni che lavora, non ha mai ricevuto alcuna minaccia. I carabinieri della locale stazione e della compagnia di Lanusei, tutti al comando del capitano Claudio Paparella, stanno svolgendo approfondite indagini. E non può neppure essere escluso che l’atto dimostrativo di stampo mafioso, possa essere una ritorsione per il servizio svolto dal loro collega, marito della titolare dell’attività di via Tortolì. Si spera nelle immagini di qualche telecamera della zona. Il sindaco bariese, Ivan Mameli, anche se ha saputo che potrebbe trattarsi di un falso ordigno, ha parlato di «gesto ignobile, da condannare con fermezza».
Tutto ha avuto inizio intorno alle 19.50 di lunedì, nella via Tortolì, all’entrata sud del paese. Il salone di acconciature, come ogni lunedì era chiuso, così come una pizzeria che si trova proprio di fronte. Il malvivente (che doveva avere dei complici che facevano da palo), ha piazzato, vicino alla serranda del salone, un tubo metallico, all’incirca di 25 centimetri, dal quale fuoriusciva una miccia accesa. Poco dopo, un passante, ha notato quello che pareva un rudimentale ordigno esplosivo e ha immediatamente dato l’allarme. In due minuti, i carabinieri della stazione sono giunti in via Tortolì, provvedendo a mettere subito in sicurezza l’area – la via è rimasta transennata, per alcune centinaia di metri, fino a circa mezzanotte – e hanno richiesto l’immediato intervento dei loro colleghi artificieri anti sabotaggio dello squadrone “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta. Questi hanno sequestrato e messo in sicurezza l’ordigno. Anche se poi, pare che all’interno non vi fosse esplosivo, ma altro materiale.
I militari dell’Arma accorsi sul luogo del ritrovamento, hanno effettuato un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce utili per verificarne la provenienza. Sono in corso indagini. Si starebbero verificando le registrazioni di alcune telecamere della zona.
Nel mirino è finito il salone di parrucchiera, ubicato in via Tortolì numero 47 (all’entrata nord del paese costiero) di Monica Murino, 51 anni, residente in paese, c è sposata con un carabiniere che presta servizio in un paese dell’Ogliastra. La donna, con il marito e i figli abita nello stesso caseggiato, ma a un piano superiore. E ieri pomeriggio, intorno alle 18, mentre era al lavoro nel suo salone, ha precisato che, anche in passato, in circa 30 anni che lavora, non ha mai ricevuto alcuna minaccia. I carabinieri della locale stazione e della compagnia di Lanusei, tutti al comando del capitano Claudio Paparella, stanno svolgendo approfondite indagini. E non può neppure essere escluso che l’atto dimostrativo di stampo mafioso, possa essere una ritorsione per il servizio svolto dal loro collega, marito della titolare dell’attività di via Tortolì. Si spera nelle immagini di qualche telecamera della zona. Il sindaco bariese, Ivan Mameli, anche se ha saputo che potrebbe trattarsi di un falso ordigno, ha parlato di «gesto ignobile, da condannare con fermezza».
Tutto ha avuto inizio intorno alle 19.50 di lunedì, nella via Tortolì, all’entrata sud del paese. Il salone di acconciature, come ogni lunedì era chiuso, così come una pizzeria che si trova proprio di fronte. Il malvivente (che doveva avere dei complici che facevano da palo), ha piazzato, vicino alla serranda del salone, un tubo metallico, all’incirca di 25 centimetri, dal quale fuoriusciva una miccia accesa. Poco dopo, un passante, ha notato quello che pareva un rudimentale ordigno esplosivo e ha immediatamente dato l’allarme. In due minuti, i carabinieri della stazione sono giunti in via Tortolì, provvedendo a mettere subito in sicurezza l’area – la via è rimasta transennata, per alcune centinaia di metri, fino a circa mezzanotte – e hanno richiesto l’immediato intervento dei loro colleghi artificieri anti sabotaggio dello squadrone “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta. Questi hanno sequestrato e messo in sicurezza l’ordigno. Anche se poi, pare che all’interno non vi fosse esplosivo, ma altro materiale.
I militari dell’Arma accorsi sul luogo del ritrovamento, hanno effettuato un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce utili per verificarne la provenienza. Sono in corso indagini. Si starebbero verificando le registrazioni di alcune telecamere della zona.