La Nuova Sardegna

Nuoro

commissioni: presto fuori il psd’az

di Francesco Pirisi

NUORO. Questa volta a salire sull’Aventino sono stati i consiglieri di maggioranza. Ieri mattina il sindaco Andrea Soddu e la sua coalizione si sono accomodati nelle poltrone per il pubblico, così da...

24 ottobre 2018
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NUORO. Questa volta a salire sull’Aventino sono stati i consiglieri di maggioranza. Ieri mattina il sindaco Andrea Soddu e la sua coalizione si sono accomodati nelle poltrone per il pubblico, così da fare mancare il numero legale del consiglio. L’oggetto era la mozione di sfiducia nei riguardi del presidente Fabrizio Beccu, sottoscritta dai 12 esponenti dell’opposizione. Gruppi che hanno risposto “sì” all’appello del consigliere Nicola Porcu (La Nuoro che Vogliamo), ieri a capo dell’assemblea civica. La pattuglia di Soddu arrivata in municipio presentava un paio di defezioni, di cui comunque almeno una giustificata. Numeri però non in grado di reggere la prova del voto. Fatto che sembrerebbe abbia consigliato di aspettare tempi migliori.

La riprova si avrà già venerdì, alle 18, quando il consiglio si riunirà in seconda convocazione, sempre con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia. Basterà la presenza in aula di 4 consiglieri. La validità del voto è invece legata alla possibilità di raggiungere la metà più uno dei 25 consiglieri assegnati all’assemblea. Tanto da essere in pratica necessaria la presenza anche del secondo gruppo politico (in questo caso quello del sindaco). Voto che sarà a scrutinio, così da mettere nel conto anche la possibilità che le formazioni non mantengano gli stessi esatti componenti. Se il consiglio non si è tenuto, è invece andata in scena la nuova puntata dello scontro politico da parte delle due fazioni, divise da appena un consigliere, da quando il Psd’Az ha detto addio alla coalizione vincitrice nel 2015, per accomodarsi sul lato dell’opposizione.

I dieci esponenti della maggioranza, con il sindaco Soddu, hanno comunicato le ragioni della diserzione dai lavori dell’aula. La capogruppo di “Scegliamo Nuoro”, Fausta Moroni: «Non è una mozione d’interesse per la città, ma solo una questione di lana caprina. Il presidente Beccu ha sempre svolto il suo compito con correttezza e nel rispetto delle leggi. Per questo gli riconfermiamo la nostra fiducia». A conferma che atteggiamento e azioni ieri si sono invertiti, Soddu e soci hanno portato anche la sfida sui numeri: «La nostra decisione è servita a mettere in evidenza che l'opposizione non ha i voti per sfiduciare una carica istituzionale». Ma non è tutto. Nel momento in cui lo scontro si fa sordo, c’è anche una richiesta che vorrebbe essere di apertura: «La maggioranza invita i consiglieri dell'opposizione a ritornare a un dialogo costruttivo nell'interesse della città».

La risposta dei gruppi di minoranza è stata in anticipo all’invito stesso. Il dopo-consiglio è una sarabanda di denunce contro la diserzione alla seduta e i tempi lunghi nell’approvazione dei conti finanziari, che si chiudono con la richiesta delle dimissioni del sindaco Soddu: «Deve prendere coscienza che è finita. Mai avrei immaginato che potesse portare Nuoro a una condizione di sfascio», è il siluro di Claudia Camarda, capogruppo del Psd’Az. La musica non muta quando prendono la parola Mara Sanna (Cinque Stelle), Leonardo Moro (ex Pd), Peppe Montesu (Nuova Nuoro), Pier Luigi Saiu (Lega), Basilio Brodu (Cambiamento. Insieme si può) e Alessandro Bianchi (Partito democratico). L’accusa politica: «Il sindaco e la giunta anche oggi sono scappati dalle loro responsabilità».

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