La Nuova Sardegna

Nuoro

strade abbandonate 

I “pedaggi” dell’Anas sulla statale 198 scatenano l’ira del sindaco di Ussassai

I “pedaggi” dell’Anas sulla statale 198 scatenano l’ira del sindaco di Ussassai

USSASSAI. «Accessi alle proprietà e situazione di estremo degrado ed abbandono della strada statale 198 nel territorio di Ussassai». Il sindaco Giannino Deplano si schiera dalla parte dei proprietari...

24 ottobre 2018
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USSASSAI. «Accessi alle proprietà e situazione di estremo degrado ed abbandono della strada statale 198 nel territorio di Ussassai». Il sindaco Giannino Deplano si schiera dalla parte dei proprietari che, per accedere ai fonfi affacciati lungo la strada «non solo devono effettuare i lavori per crearsi un ingresso, ma dovrebbero anche pagare un canone annuale». Su questo tema, ha inviato una lettera alla direzione generale dell’ Anase al procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo. La stessa, per conoscenza, è stata inviata anche al prefetto di Nuoro, all’assessore regionale ai Lavori pubblici, e al capo Compartimento Anas a Cagliari. «Ancora una volta - scrive il sindaco del centro più piccolo d’Ogliastra – si sono materializzate le t “raccomandate” dell’Anas, che hanno scatenato, nella nostra comunità, un’ondata di frustrazione e di sdegno e che rischiano di compromettere il già precario equilibrio economico e sociale di questo piccolo avamposto di frontiera». Quindi rimarca che gli accessi ai fondi rustici, diventati improvvisamente oggetto di particolare “attenzione” da parte dell’Anas «sono da tempo immemorabile, parte integrante della 198, e che mai a memoria d’uomo furono messi in discussione né tanto meno gravati da balzelli, in virtù di indiscutibili diritti, garantiti ai “frontisti” della stessa 198». Per il capo dell’esecutivo comunale «appare sconcertante che una legge dello Stato possa negare la piena e totale fruizione della proprietà privata, garantita peraltro anch’essa dalla Costituzione; ora invece, si metterebbe di fatto in discussione questo diritto, rompendo quel patto tra gentiluomini, siglato dai nostri bisnonni, alla fine dell’Ottocento». Deplano è un fiume in piena. «È serio parlare di sicurezza in presenza di una carreggiata sconnessa, di parapetti fuori norma con ferraglie arrugginite, cunette fatiscenti ed una segnaletica a dir poco carente e spesso perfino fonte di pericolo ( 5 chilometri di strisce longitudinali continue, dal ponte sul Rio San Girolamo sino alla Stazione ferroviaria di Ussassai) e della mancanza di piazzole di emergenza, peraltro assolutamente indispensabili in un tracciato accidentato?». E conclude ponendo un’altra domanda: «Vorrei capire come garantire la stretta osservanza delle prescrizioni della protezione civile e la stessa necessaria e indispensabile tempestività d’intervento nel fronteggiare le emergenze a salvaguardia del bosco, se poi si precludono di fatto gli accessi e la fruibilità della viabilità rurale». (l.cu.)

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