La Nuova Sardegna

Nuoro

La Lavos lancia un appello: «Senza soci, chiudiamo»

Sandro Biccai
La Lavos lancia un appello: «Senza soci, chiudiamo»

Sindia, la presidente dell’associazione di soccorso chiede l’aiuto del paese. «Abbiamo bisogno di nuovi volontari ed energie. Siamo un patrimonio di tutti»

26 ottobre 2018
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SINDIA. “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”. Questa di Sofocle, drammaturgo greco del IV secolo a.C., è una delle frasi scelte dai volontari della Lavos di Sindia per accompagnare gli inviti predisposti in vista della festa sociale in programma domenica 28 ottobre. Un appuntamento ormai consueto che, quest’anno, assumerà sfumature diverse e connotazioni particolari, coincidendo con il trentennale della fondazione. Una giornata di festa da condividere con le altre associazioni ed articolata in diverse fasi: saluto iniziale, alle 9,30, poi a seguire santa messa, corteo per le vie del paese e pranzo sociale. Ma allo stesso tempo un’occasione preziosa per tracciare un bilancio dell’attività e per riflettere a voce alta sullo stato del sodalizio.

Dal 1988, anno di nascita dell’associazione, sono mutate molte cosa. In primo luogo è cambiata la sede sociale, ubicata oggi nei locali di via San Demetrio concessi in comodato dal comune, dopo essere stata ospitata a lungo in quelli parrocchiali di San Giorgio. Sono cambiate le ambulanze, tre nell’arco di sei lustri, l’ultima acquistata una decina d’anni fa. E non è mancato un naturale ricambio dei volontari, guidati nel tempo dai compianti Sebastiano e Pierina Pisanu, da Elio Nuvoli e Luca Carboni, ancora oggi vicepresidente. Ma a cambiare è stato anche l’atteggiamento del paese verso l’operato della Lavos. È questo ciò che pensa Angela Pirastu, al vertice dell’associazione già da alcuni anni: «La situazione della Lavos non è delle migliori. Al contrario, il quadro è piuttosto difficile per la poca attenzione che ci accompagna. Non nego che in questi ultimi trent’anni la società sia cambiata profondamente con ritmi di vita sempre più frenetici e nuovi interessi. Ma ritengo che un impegno fondamentale come quello del volontariato non possa essere trascurato o relegato in secondo piano. Possiamo contare-dice ancora la presidente- su una quarantina di soci attivi ed un’ottantina di sostenitori ma non riusciamo a coprire i turni perché le persone disposte a farli sono troppo poche. Ascoltare sulla segreteria telefonica il messaggio che annuncia che l’ambulanza è fuori servizio per mancanza di personale è una fitta al cuore, difficile da accettare per chi vede nel volontariato uno strumento utile a regalare un pò di conforto e, per quanto possibile, un sorriso a chi si trova in difficoltà».

Come ovviare a questa situazione? «Sarebbe bello – risponde Angela Pirastu – riacquistare un po’ dell’entusiamo dei primi anni. In questa ricorrenza rivolgo un appello per una maggiore collaborazione ed auspico l’ingresso di nuovi volontari. Donare qualche ora della settimana agli altri è un impegno civico che gratifica chi lo compie. La Lavos è un patrimonio dell’intera comunità di Sindia e merita di continuare a vivere con slancio ritrovato ed energie nuove».



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