La Nuova Sardegna

Nuoro

Pressing politico per il poliambulatorio

Pressing politico per il poliambulatorio

Anche il consiglio comunale di Posada chiede rinforzi per la struttura di Siniscola

27 ottobre 2018
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POSADA. Anche il consiglio comunale di Posada approva all’unanimità il documento per richiedere maggiore efficacia dei servizi erogati dal poliambulatorio di Siniscola. Dopo essere stato vagliato a Siniscola la scorsa settimana, il documento dovrà essere esaminato dagli altri comuni che fanno capo al distretto baroniese e poi inviato all’attenzione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru. I sindaci che fanno parte del polo sanitario di Siniscola chiedono maggiore attenzione per gli abitanti baroniesi perché i tagli per salvaguardare il bilancio, non possono pesare sulle esigenze della popolazione e di un territorio già martoriato in quanto al taglio dei servizi. Confusione, disordine organizzativo, malcontento di medici e pazienti sono solo alcune delle problematiche contenute nel documento che anche a Posada è stato accolto unanimemente da maggioranza e opposizione.

A Siniscola nel poliambulatorio che comprende il territorio della bassa e alta Gallura da Orosei e Lodè, secondo le cifre contenute del dossier sarebbero oltre 50mila le prestazioni annuali in capo al distretto che vengono però dirottate a Nuoro e che invece, potrebbero essere benissimo eseguite nel poliambulatorio siniscolese se solo fossero colmate le lacune di personale e attrezzature. Resterebbero 10mila visite da effettuarsi nel capoluogo barbaricino (coronarografia, Tac e risonanza) che alleverebbero non di poco i disagi di tantissime persone, soprattutto anziani costretta a perdere spesso intere giornate per recarsi al san Francesco o nelle altre strutture convenzionate nuoresi. Oltre alla mancanza di strumenti (in primis mammografo ed ecografo) e personale che dilatano i tempi di attesa, tra le problematiche che affliggono il distretto sotto accusa anche la logistica, la mancanza di un ascensore, sportello per pagare il ticket posto proprio all’ingresso tra correnti d’aria calda e fredda, Cirm e Serd dislocati in locali in affitto e liste d’attesa lunghissime. Mancano poi pediatri, logopedisti e nei consultori figure professionali come ostetrica, psicologa, ginecologo senza tralasciare la carenza di medici di base. Non si provvede a sostituire il personale andato in pensione con i cittadini costretti a spostarsi da un paese all’altro per trovare un medico disponibile ad iscriverlo tra i propri assistiti. Non appena il documento sarà esaminato dagli altri comuni, dovrebbe essere convocato un consiglio comunale allargato a cui invitare a partecipare l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru». (s.s.)

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