La Nuova Sardegna

SILANUS. La violenta tromba d’aria che lunedì si è abbattuta sulle campagne del Marghine ha provocato ingenti danni al comparto agricolo. A subire gravi conseguenze è stato in modo particolare il settore dell’olivicoltura che si ha visto compromessa una stagione che stava entrando nel vivo della raccolta. Il forte vento (in questi giorni le raffiche hanno raggiunto oltre 80 chilometri orari) accompagnato dalle abbondanti piogge e soprattutto dalle grandinate, hanno fatto cadere a terra le olive che gli operatori si accingevano a raccogliere. Si stima che il 60-70 per cento del prodotto è andato irrimediabilmente distrutto. Un vero peccato perché il comparto olivicolo per il comprensorio del Marghine rappresenta una notevole fonte di reddito. In questo periodo sono numerose le persone che trovano occupazione nel settore. A pagarne le conseguenze, oltre ai produttori e ai disoccupati, saranno anche gli impianti di molitura che, giocoforza, lavoreranno centinaia di quintali di olive in meno rispetto alle passate stagioni. Con la perdita della produzione ci sarà anche meno produzione di olio. Gli operatori ora attendono che siano i comuni e le associazioni di categoria ad assumere iniziative per venire incontro alle aziende che hanno subito danni e perso buona parte del prodotto. Da più parti viene sollecitato il riconoscimento dello stato di calamità.