La Nuova Sardegna

Nuoro

Al teatro Eliseo arriva “Mistero buffo”

Al teatro Eliseo arriva “Mistero buffo”

Sabato la compagnia Fo-Rame porta in scena lo spettacolo a 50 anni dalla prima

02 novembre 2018
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NUORO. Sabato 10 novembre alle 21 al teatro Eliseo, l’Isre e la compagnia teatrale Fo Rame, nell’ambito della rassegna “Il Nobel incontra i Nobel Grazia Deledda incontra Dario Fo”, portano in scena lo spettacolo “Mistero Buffo” (di Dario Fo e Franca Rame) in occasione dei cinquant’anni dalla prima, che ricorrono a metà del 2019. Mario Pirovano, attore della Compagnia Teatrale Fo Rame dal 1983, reciterà i monologhi originari di “Mistero Buffo” arricchendo la performance con alcuni dei pezzi che hanno reso lo spettacolo famoso in tutto il mondo. «Sono felice di tornare in Sardegna – racconta Pirovano – L’ultima volta nell’Isola fu a Macomer, dove fummo chiamati a portare in scena Mistero Buffo da una Cooperativa di operai, a riprova del fatto che il punto centrale dell'opera è costituito dalla presa di coscienza dell'esistenza di una cultura popolare, e dell’esigenza di una ribellione». Mistero Buffo è uno spettacolo irriverente e portato all'eccesso, che si richiama alle rappresentazioni medioevali eseguite dai giullari e dai cantastorie. «Venne eseguito per la prima volta il 30 maggio del 1969 – spiega ancora Pirovano – all’università Statale di Milano, in piena occupazione studentesca. Erano gli anni della rivolta, lo spirito quello del Sessantotto: fu lì che Dario trovò l’occasione giusta per rappresentare un lavoro frutto di anni di ricerche, di appunti, di approfondimenti. Evocava altro, di rivolte contadine e di giullari, ma parlava al presente, ai giovani e al loro futuro: e destava con una scossa tellurica le nostre coscienze». «Il punto centrale dell'opera che portiamo in scena a Nuoro – continua Pirovano – è costituito dalla presa di coscienza dell'esistenza di una cultura popolare che è stata sempre, secondo Fo, posta in piano subalterno rispetto alla cultura ufficiale. è questo uno dei numerosi punti di contatto tra Fo e Grazia Deledda. Entrambi gli autori invitano a questa scoperta».

«Siamo felici di aver messo due anticonformisti come Grazia Deledda e Dario Fo a confronto – spiega il presidente dell’Isre, Giuseppe Pirisi – era il 1997 quando l'attribuzione del Premio Nobel a Dario Fo provocò un terremoto. Il premio a un uomo che incarnava l'ostilità a ogni forma di potere dava fastidio. Lo stesso terremoto che avvenne nel 1926, quando Grazia Deledda vinse il prestigioso riconoscimento. Perché entrambe le decisioni imponevano una presa di coscienza del peso mondiale assunto da due artisti, troppo spesso messi ai margini dalla cultura ufficiale, eppure due giganti».



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