La Nuova Sardegna

Nuoro

Arte al posto delle bombe exploit dell’ex Artiglieria

di Valeria Gianoglio
Arte al posto delle bombe exploit dell’ex Artiglieria

Nei primi giorni della mostra Fo-Deledda dell’Isre più di mille visitatori 

02 novembre 2018
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NUORO. Il primo a restare piacevolmente sorpreso dagli ampi spazi dell’ex Artiglieria, da quell’aria un po’ retrò che trasuda dalle capriate, da quella sottile patina data dal tempo e dalla storia, è stato lo stesso Jacopo Fo, un secondo dopo aver varcato, il giorno dell’inaugurazione, la porticina del capannone a pochi passi dall’ingresso di viale Sardegna. «Un tempo qui costruivano le bombe» gli hanno fatto notare gli organizzatori dell’esposizione: i vertici dell’Isre, e in particolare il presidente Giuseppe Pirisi. «Qui costruivano le bombe», hanno ripetuto anche gli ex lavoratori della caserma. E invece da adesso al 26 gennaio ci saranno i colori, l’estro, e il cuore di un premio Nobel come Dario Fo, la sua passione per il mondo popolare che lo accomuna a Grazia Deledda, i pensieri, pannelli, dipinti creati dal grande artista e drammaturgo in una vita intera grazie anche all’ispirazione ricevuta dalla sua compagna di avventura, Franca Rame. «L’idea che abbiamo voluto trasmettere è che varcando quella porticina il visitatore possa davvero entrare nella testa di Dario Fo», spiega, ieri mattina, passeggiando tra gli ampi spazi dell’ex Artiglieria, il direttore artistico dell’esposizione e del progetto, Francesco Muscau.

E il messaggio, evidentemente, è arrivato a segno e ha fatto breccia tra i nuoresi ma non solo, se, a neanche una settimana dall’inaugurazione della mostra “Il mondo popolare narrato da Dario Fo” – prima tappa del progetto più ampio “Il Nobel incontra i Nobel” ideato e promosso dall’Isre – l’evento all’ex Artiglieria in viale Sardegna sfiora le mille presenze. Senza contare, peraltro, quelle registrate nell’altro spazio della stessa esposizione: il museo del costume in via Mereu. È il trionfo della cultura, insomma, là dove un tempo si costruivano bombe. È il riscatto e il recupero, oltretutto, di uno spazio che per tanti anni è rimasto nascosto allo sguardo e alla curiosità di tanti nuoresi. «Il mio orgoglio – spiega, infatti, il sindaco Andrea Soddu – è aver aperto ai nuoresi la ex Artiglieria, averla restituita alla città anche attraverso queste belle iniziative dell’Isre, averla resa fruibile da subito, in attesa che si definisca il progetto di riconversione in campus universitario. Per ora abbiamo un progetto preliminare già approvato, ma a inizio anno nuovo bandiremo il concorso per il progetto definitivo. E nell’attesa, in ogni caso, l’ex Artiglieria continuerà a ospitare l’iniziativa dell’Isre su Dario Fo e Grazia Deledda, e ci sarà spazio anche per altri eventi. La struttura, del resto, è molto richiesta». E se il Comune non nasconde la gioia per la riuscita dell’operazione di riapertura, anche i vertici dell’Isre non sono meno soddisfatti. «La risposta del pubblico alla mostra sul Mondo popolare narrato da Dario Fo fino a oggi è stata eccezionale – dice il presidente dell’Isre e patron dell’ente organizzatore della mostra, Giuseppe Matteo Pirisi – l’auspicio è che adesso le scuole o i singoli insegnanti si facciano promotori di una visita nelle sale dell’ex artiglieria, del museo del Costume e del museo-Casa Deledda: l’esposizione su Fo è visitabile fino al 26 gennaio».

E così come il sindaco Andrea Soddu, anche Pirisi, sul futuro degli spazi dell’ex artiglieria non ha dubbi: sono il luogo ideale per promuovere iniziative culturali. La rassegna dell’Isre “Il Nobel incontra i Nobel”, infatti, non sarà l’unico e ultimo evento ospitato negli ambienti di viale Sardegna. L’istituto etnografico ha in serbo altri due importanti appuntamenti. «Il primo – spiega il presidente Pirisi – sarà l’esposizione del corpus fotografico di Wolfgang Suschitzky, una selezione delle circa mille immagini custodite dall’Isre, realizzate in Sardegna nel 1948 e nel 1950, molte delle quali riguardano la campagna per l'eradicazione della malaria condotta in Sardegna dall'Erlaas alla fine degli anni quaranta e finanziata, tra gli altri, dalla Fondazione Rockfeller, mentre la restante parte attiene a luoghi e persone di diverse aree della Sardegna, da Cagliari a Dorgali, da Oristano a Olbia, realizzate dal fotografo per sua autonoma scelta». La mostra all’ex Artiglieria resterà aperta tutti i giorni, festivi compresi, tranne ogni lunedì, fino al 26 gennaio, negli orari 10-13 e 15-19. L’ingresso è in viale Sardegna 13, ed è gratuito.



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