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Nuoro, alla mensa dei bisognosi un aiuto per i papà separati

Nuoro, alla mensa dei bisognosi un aiuto per i papà separati

Dalla bottega solidale ai pasti gratis: i servizi offerti dalla parrocchia del Sacro Cuore. E c’è anche il giovane commerciante che da tre anni offre la “pizza sospesa”

07 novembre 2018
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NUORO. Dalla bottega solidale, dove, con un sorta di tessera a punti chi ha necessità può ritirare indumenti e prodotti alimentari, al centro di ascolto offerto dalla Caritas. E nel mezzo un piccolo esercito di volontari, diversi spazi accoglienti, una mensa che ogni fine settimana, da diversi anni a questa parte, offre un pasto caldo e un sorriso a chi ha le tasche semi-vuote e un presente fatto di difficoltà. Sabato scorso, alle 13 in punto, la mensa ha servito 30 coperti con un menù sostanzioso: risotto con spinaci, salsiccia con piselli, insalata, caffè e l’immancabile dolce nella variante nuorese novembrina: i papassini. E per gli ospiti di fede musulmana c’era anche la variante “pollo e patate”.

Sono davvero tanti e variegati, dunque, i servizi per i bisognosi che offre il Sacro Cuore, la parrocchia alla quale fa riferimento tutto il rione del Nuraghe. «Qui cerchiamo di dare una mano, in diversi modi, a chi ha bisogno, perché ci sono tante necessità, tante persone sole, tante in difficoltà», spiega il parroco don Pietro Mula. Se il rione chiama, insomma, la parrocchia risponde. Intorno alle 12 di sabato, come ogni weekend da sei anni a oggi, la cucina degli appartamenti annessi alla chiesa comincia ad accendere i motori e dà il cambio all’altra mensa dei poveri in città: quella proposta dal lunedì al venerdì nella parrocchia delle Grazie. «Oggi il menù propone risotto agli spinaci, un bel secondo, contorno, e come dolce i papassini che ci hanno appena regalato», spiegano le volontarie del Sacro Cuore, mentre si affaccendano tra i fornelli.

A pochi metri di distanza, nel nuovo edificio del Sacro Cuore, dedicato all’ex sindaco e parrocchiano Peppino Corrias, un gruppetto di volontari ha appena finito di sistemare i piatti e i bicchieri sui tavoloni. Ha acceso il riscaldamento, aggiunto le sedie mancanti, e ha reso ancora più confortevole lo spazio in attesa dell’arrivo degli ospiti. Più che una mensa per persone bisognose, quella del Sacro Cuore, sembra la sala pronta ad accogliere un classico “spuntino” tra amici. «Abbiamo sempre voluto trasmettere questo senso di accoglienza e condivisione – spiega la responsabile della mensa, Lidia Caria – sei anni fa, quando il servizio è partito, servivamo una settantina di persone, ora il numero è calato. Ne prepariamo una trentina. Il calo non è dovuto al fatto che è diminuita la necessità, ma al fatto, probabilmente, che con il tempo abbiamo introdotto un filtro per accedere al servizio, per evitare che vi acceda chi non ne ha bisogno, come è accaduto in passato». E così, da un pò di tempo a questa parte, alla mensa del Sacro Cuore si accede dopo aver presentato il proprio Isee e aver fatto una chiacchierata con i volontari del centro di ascolto della parrocchia, gestito dalla Caritas. «Qui alla mensa – spiega ancora Lidia Caria, insieme ai volontari – non serviamo il pasto ma lo condividiamo con gli ospiti che arrivano. Vogliamo che si sentano a casa, e che per loro sia anche una occasione per conoscere e per farsi conoscere». L’utente medio della mensa, ormai da un po’ di tempo, è nuorese, sui 50 anni, separato e con molta difficoltà ad arrivare a fine mese con qualche spicciolo in tasca.

Ma vicino al Sacro cuore, in via Martiri della libertà, c’è anche un pizzaiolo che dà una mano a chi ha bisogno. Si chiama Francesco Papa, e dal 2015, nel suo locale “Fior di pizza” ha introdotto il servizio della “pizza sospesa”. Offre ai suoi clienti la possibilità di lasciare qualche soldino in più e lo trasforma in un buono pizza che poi consegna ai volontari del Sacro Cuore. «Pensano loro – spiega – a darlo a chi ha bisogno e poi viene da me per ritirare la sua pizza gratis. Ultimamente ne stiamo distribuendo una trentina al mese». (v.g.)

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