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Droni cerca persone: brevetto per nove piloti

Droni cerca persone: brevetto per nove piloti

Testato a Perdasdefogu il sistema per rintracciare gli escursionisti dispersi Appartengono al Soccorso alpino: «Queste tecnologie faranno la differenza»

07 novembre 2018
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PERDASDEFOGU. Tecnologia ogliastrina per missioni impossibili. Il drone Hyperion, reduce da un recentissimo aggiornamento eseguito nei giorni scorsi nel laboratorio Droneab di Tortolì, dove è stato progettato e assemblato, può contare non solo sulle tecnologie e più avanzate ma anche su un piccolo plotone di piloti (nove per l’esattezza, di cui due istruttori certificati Enac) in forze al Soccorso alpino e speleologico della Sardegna che ha commissionato Hyperion alla società di Antonio Ferraro.

Testato nell’aviosuperficie di Perdasdefogu gestita dall’Aliquirra, il drone tortoliese è in grado di eseguire periodicamente l’up grade e dopo essere stato utilizzato nelle ricerche di dispersi e scomparsi è pronto a sorvolare ogni zona della Sardegna, in particolare il Supramonte ogliastrino dove ogni anno si registrano centinaia di interventi di soccorso di sprovveduti escursionisti che si perdono nell’intrico della vegetazione. «Certo – sottolinea a questo riguardo Gavino Canu, vice presidente regionale del Saas – niente potrà mai sostituirsi a testa e gambe degli uomini del Soccorso alpino e speleologico, ma avere degli strumenti che rendono più rapide le operazioni di soccorso spesso può far la differenza per salvare una vita». Forte di questa convinzione, il Saas nel corso degli ultimi anni si è concentrato sull’acquisizione e sperimentazione di diversi strumenti tecnologici da utilizzare nell’ambito della ricerca e soccorso degli infortunati e non solo. «Questo – spiega ancora il responsabile – ci ha fatto facendo compiere un grande passo in avanti per quanto riguarda le modalità di gestione delle operazioni di soccorso e la tempistica degli interventi».

Nel parco tecnologico del Saas non c’è solo il drone Hyperion. «Uno dei più importanti progetti – dice ancora Canu – ha riguardato il sistema radio con l’introduzione di apparati moderni e digitali, supportati da diversi ponti radio mobili dislocati nelle diverse stazioni, capaci di coprire aree di oltre 50 chilometro di raggio». L’avvento del digitale sulle comunicazioni radio ha permesso, infatti, di identificare in tempo reale l’apparato in trasmissione e la sua esatta posizione, istante per istante, grazie alla presenza di un ricevitore Gps integrato. Questo nuovo sistema viene attualmente gestito da una postazione informatica, allestita nel centro di coordinamento mobile dalla quale è possibile non solo comunicare via radio con tutti i tecnici sul campo ma ance localizzare sulla carta la loro esatta posizione e registrare tutte le comunicazioni. «Si tratta – conclude – di in importante salto in avanti in termini di gestione degli interventi su aree molto vaste cui va aggiunto il sistema aeromobile a pilotaggio remoto». Un nome altisonante per il drone Hyperion, destinato a agevolare il lavoro degli uomini del soccorso alpino sul campo. (g.f.)

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