La Nuova Sardegna

Nuoro

Omaggio a Su Piritzolu il vino dei poveri al centro di una sagra

di Sandro Biccai
Omaggio a Su Piritzolu il vino dei poveri al centro di una sagra

MACOMER. Proseguono i preparativi in vista della sesta edizione della sagra del vino “Su piritzolu” che sabato 17 novembre, a partire dalle 17,00, animerà le vie del centro storico di Macomer, e che...

07 novembre 2018
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MACOMER. Proseguono i preparativi in vista della sesta edizione della sagra del vino “Su piritzolu” che sabato 17 novembre, a partire dalle 17,00, animerà le vie del centro storico di Macomer, e che si inserisce in una ricca tre giorni caratterizzata anche dalla ventunesima rassegna de S'Antunna e dalla novità assoluta dello Show Cooking “Il fungo è servito”, alla sua prima edizione. A curare l'organizzazione della sagra de “Su piritzolu”, è l'associazione culturale macomerese Binzateris che – spiega il presidente Domenico Meloni – si è costituita nei mesi scorsi per iniziativa di un gruppo di produttori e appassionati del settore con il duplice scopo di promuovere la cultura vitivinicola a livello non professionale, e di diffondere la produzione e la degustazione dei prodotti vinicoli artigianali tipici di Macomer e del Marghine". In quest'ottica rientra anche la riscoperta e la valorizzazione de " su piritzolu", nonchè lo studio e la divulgazione delle tecniche tradizionali utilizzate per la sua produzione. “Su piritzolu”, dice Meloni – è nato come vino povero, prodotto per essere consumato dai lavoranti agricoli che, stante il loro status di subordinati, venivano considerati dai datori di lavoro non degni di bere altri tipi di vino. Successivamente c'è stata una evoluzione e “Su piritzolu” ha perso la valenza originaria assumendo quella di vino di passaggio da consumare nell'arco di tempo necessario per il completamento del processo di maturazione del vino base. E come tale, è stato tramandato fino ai giorni nostri.

«Su piritzolu – chiarisce ancora il presidente – non è assimilabile a un vino novello ma è un vino ottenuto mediante una pratica enologica particolare, basata sul ripasso delle vinacce alle quali viene poi aggiunta dell'acqua tiepida; dopo qualche giorno di macerazione si procede alla torchiatura definitiva e si ottiene quello che, in origine, era il vino dei poveri, bevibile dopo una ventina di giorni. Questo è il primo anno che curiamo la sagra come associazione regolarmente costituita ma già nelle scorse edizioni ci eravamo assunti l'onere di organizzare la manifestazione come gruppo spontaneo in collaborazione con l'Associazione culturale Murenu». Un altro obiettivo dei “binzateris” macomeresi è quello di contribuire ad accrescere le competenze specifiche di vignaioli e vinificatori mediante corsi e seminari informativi organizzati con l'ausilio di enti e figure professionali operanti nel settore. « A fine settembre abbiamo tenuto un primo incontro dedicato alla vinificazione nella piccola cantina al quale hanno preso parte un' ottantina di persone. Un ottimo risultato in termini di partecipazione e uno stimolo in più per proseguire con il nostro progetto culturale», conclude Domenico Meloni.



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