La Nuova Sardegna

Nuoro

Il bilancio comunale passa con la benedizione del PdS

di Francesco Pirisi
Il bilancio comunale passa con la benedizione del PdS

Manca lascia i banchi al momento del voto. Decisiva l’astensione di Gusai La linea Soddu supera lo scoglio finale: evitato il commissariamento dell’ente

08 novembre 2018
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NUORO. Il conto consuntivo passa lo scoglio del consiglio comunale, che evita anche il pericolo del commissariamento. Nel momento decisivo la maggioranza guidata a Andrea Soddu riceve l’appoggio del Partito dei Sardi, gruppo di opposizione, il cui consigliere Gian Pietro Gusai decide per l’astensione («un sindaco seppur alquanto discutibile è sempre meglio di un commissario» commenta). Voto tanto più importante perché, al contrario, l’esponente di maggioranza Paolo Manca nel momento decisivo se n’è rimasto nei banchi del pubblico. Alla fine un 12 a 11, sul filo di lana, che rappresenta ancora un’affermazione per la linea di Soddu, ma nello stesso tempo accresce i tormenti di un’amministrazione da più di un anno segnata da scontri interni alla coalizione vincitrice delle elezioni del 2015 e dall’incertezza sul futuro. Ieri, durante l’assemblea decisiva, timori confermati.

C’è infatti in ballo la questione sul rispetto delle procedure per la discussione e l’approvazione della delibera. Il gruppo del Psd’Az, che da settembre ha tolto il sostegno a Soddu, in avvio di seduta ha presentato una pregiudiziale, avallata dall’intera opposizione e alla fine bloccata dalla maggioranza, sempre con la differenza di un solo voto, compreso quello del consigliere Manca. Si contesta, ha rimarcato l’esponente sardista Graziano Siotto, il fatto che non siano stati accordati i 20 giorni per la consultazione ai consiglieri, dopo che al documento finanziario è stata allegato il parere dei revisori dei conti. Altra cosa, i ritardi nell’approvazione: «Il tempo stabilito dalla norma nazionale è il 30 aprile. Poi è intervenuta l’intimazione con decreto da parte della Regione, per un’approvazione entro l’8 ottobre, ma neanche questa scadenza è stata rispettata», è stato il sunto della pregiudiziale, ripresa dai consiglieri Pier Luigi Saiu (Uniti per Nuoro), Peppe Montesu (Nuova Nuoro), Basilio Brodu (Cambiamento, insieme si può), Alessandro Bianchi (Pd), Nicola Porcu (La Nuoro che vogliamo), Mara Sanna (Cinque stelle) e Claudia Camarda, capogruppo dei sardisti. Proprio con la firma di questi consiglieri due giorni fa è partita una segnalazione ai ministeri dell’Interno e dell’economia, alla Regione e all’ufficio anticorruzione del Comune dove si chiede la verifica sulla lesione delle norme che presiedono all’approvazione delle delibere di bilancio, e in particolare del Tuel (Testo unico degli enti locali). Proprio la disquisizione sugli aspetti legali e normativi ha segnato una parte della discussione. Con argomentazioni in punta di diritto sulle quali ognuno è rimasto comunque fermo sulle proprie posizioni. Il primo se l’intimazione, con un secondo decreto a parte dell’assessore degli Enti locali, abbia leso comunque la regola proprio del Tuel, che in caso di mancato rispetto del termine per l’approvazione del bilancio prevede il commissariamento dell’ente. E, poi, se nonostante la sollecitazione della Regione si potesse sacrificare il termine dei 20 giorni per l’esame delle carte. Due interventi sono stati l’emblema di questa disparità di valutazione giuridica. L’esponente della minoranza Brodu: «La seduta è illegittima perché vìola le prerogative. I 20 giorni servono difatti per poter acquisire una conoscenza adeguata del bilancio. E poi come può essere urgente una seduta, quella del bilancio, che la legge prevede come ordinaria?». Controcanto su norme e loro interpretazione da parte di Adriano Catte (Scegliamo Nuoro): «Ci si è ritrovati stretti tra due prescrizioni, quella del Tuel, sui 20 giorni, e quella dell’intimazione della Regione. Una doveva cedere, ma senza per questo vederne sminuito il valore giuridico. Tra le altre cose, la giurisprudenza giudica in maniera negativa la via dello scioglimento del consiglio comunale».

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