La Nuova Sardegna

Nuoro

Migranti, la parola d’ordine è integrazione

di Stefania Vatieri

Presentato nell’auditorium della biblioteca Satta il progetto Sprar sull’accoglienza integrata

08 novembre 2018
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NUORO. Accoglienza regolamentata e sapientemente gestita. È questa la parola d’ordine dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Soddu nel corso della presentazione del progetto Sprar, servizi di accoglienza integrata del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. L’iniziativa avviata a maggio 2017, in questi giorni è giunta alla fase finale con l’avvio del progetto che vedrà l’arrivo in città di circa 26 migranti.

«Un evento che in realtà è il proseguo di una fase iniziata volontariamente nel rione di San Pietro qualche anno fa, quando in uno spirito di accoglienza e fratellanza sono stati ospitati sette immigrati in una casa, casa Moro – ha commentato il primo cittadino nell’auditorium della biblioteca Satta –. Questo progetto rappresenta la nostra idea di città aperta, multietnica e multiculturale, una scelta chiaramente di campo netta e ancora più coraggiosa in un periodo nel quale la politica è scandita da slogan che inneggiano all’odio verso l’altro, e ghettizzano i più deboli e gli immigrati additandoli come un problema – rimarca Soddu –, quando invece sono una risorsa, sono soprattutto esseri umani bisognosi. E alla luce di questo che vogliamo dare loro la possibilità di integrarsi così come tanti anni fa l’hanno avuta i nostri nonni».

Un concetto ribadito anche dall’assessore ai Servizi Sociali Valeria Romagna: «Il primo bando per la gestione del progetto non era andato a buon fine solo perché abbiamo preteso qualità e che il progetto vertesse sulle persone e non solo sul vitto e l’alloggio. Per questo è stato ribandito e oggi abbiamo qui la cooperativa che si è aggiudicata il bando e che garantirà un servizio alle persone di qualità – ricorda l’assessore –. Il progetto Sprar non è del comune, ma della città, vogliamo costruire un sistema di accoglienza tutti insieme con i cittadini, per dimostrare che un altro sistema di accoglienza esiste e che Nuoro può fare la differenza».

Aggiudicataria del servizio, attivo dal 15 ottobre, è la cooperativa La luna di Sassari. Al suo interno lavoreranno circa otto operatori della provincia nuorese tra mediatori culturali, psicologi ed educatori, e saranno coadiuvati dal personale messo a disposizione dal Comune. «Gli alloggi sono già pronti per ospitare i rifugiati – spiega Federico Carbini, referente della coop e responsabile del progetto –. I migranti verranno ospitati nei cinque appartamenti dati in locazione da privati cittadini nuoresi alla cooperativa, per un totale di 26 posti letto. La tipologia di coloro che faranno parte del progetto non la conosciamo, ma sono titolari dello Sprar uomini, donne e nuclei familiari».

Le caratteristiche principali del sistema Sprar sono il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, secondo una logica di governance multilivello, la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete di accoglienza, il decentramento degli interventi di “accoglienza integrata” e le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti enti gestori. I soggetti del terzo settore che contribuiscono alla realizzazione degli interventi, promozione e sviluppo di reti locali con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.

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