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Seddone: «La Regione riconosca il nostro ruolo nel piano scavi»

Seddone: «La Regione riconosca il nostro ruolo nel piano scavi»

NUORO. L’annuncio del Piano straordinario regionale degli scavi, che mette a disposizione rischia di trasformarsi in un incidente diplomatico. Gianfranco Seddone direttore regionale di...

08 novembre 2018
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NUORO. L’annuncio del Piano straordinario regionale degli scavi, che mette a disposizione rischia di trasformarsi in un incidente diplomatico. Gianfranco Seddone direttore regionale di Confimprenditori plaude per l’approvazione del piano ma nel contempo rivendica la paternità dei progetti. «Ci si permetta – scrive in una lettera aperta all’assessore regionale alla cultura Giuseppe Dessena – di precisare che questo progetto era stato proposto da tempo dalla Confimprenditori Sardegna, allora Apan Sardegna, nell’ambito della cabina di regia per lo sviluppo del Nuorese, con l’intento di un innovativo programma sul settore archeologico, incentivante- di conseguenza- del settore turistico e agroalimentare». Elementi, per l’associazione di categoria, del tutto strategici nell’economia regionale perchè interessano migliaia di turisti di ogni parte del mondo. «La nostra proposta – prosegue Seddone – prevedeva anche un’interessante innovazione di marketing territoriale e culturale, con l’utilizzo dei reperti archeologici che sarebbero stati portati in giro per il mondo con esposizioni programmate e continue nelle Università, musei, istituti e scuole. Un’operazione utile, fra l’altro, non solo per alleviare il sovraccarico dei depositi ma anche per sottrarre gli stessi dal normale e implacabile deterioramento». Per il direttore di Confimprenditori non si può dimenticare che, a fronte dei 57 comuni interessati, la Provincia di Nuoro -con 14 Comuni- segue a quella del Sulcis-iglesiente (18 Comuni), ma precede quella di Sassari (12 Comuni), di Oristano (10) e di Cagliari (con appena 3 Comuni). «Il programma, elaborato nel 2016 dall’ufficio studi di questa Confederazione regionale è stato portato sul tavolo tematico della Commissione del settore Cultura e Ambiente, che si è ben guardata dal dare una pur minima risposta di merito, rispolverandolo a distanza di due anni con una incomprensibile quanto malcelata appropriazione» sottolinea Seddone che aggiunge: «Il programma presentato dalla Regione – che abbraccia l’intero territorio della Sardegna e non solo i 57 Comuni – è buono senz’altro ma, per dirla con l’Evangelista Matteo, perché non si dà a Cesare quel che è di Cesare? Non vuole essere una polemica, ma una precisazione, sicuri che i lavori elencati vadano appaltati e definiti secondo calendario per il bene della Sardegna».

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