La Nuova Sardegna

Nuoro

Le “Fabrizie” di Tortolì incontrano il cannonau

di Lamberto Cugudda
Le “Fabrizie” di Tortolì incontrano il cannonau

Esperimento riuscito della cooperativa pescatori che ha proposto il binomio Il presidente: «I turisti francesi colpiti dall’abbinamento ostriche-vino rosso»

11 novembre 2018
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TORTOLÌ. Di solito, quando si parla di ostriche, l’accoppiamento che viene automatico è quello con lo champagne e le bollicine in genere. Ma già dall’inizio della stagione estiva 2018, la Cooperativa pescatori Tortolì, presieduta da Carmine De Martino, ha lanciato un nuovo accostamento.

«Bagnare il gustoso frutto di mare, in particolare le Fabrizie, le ostriche allevate negli impianti della nostra Cooperativa (nello stagno di Tortolì ndr) – ha evidenziato il giovane presidente della storica Cooperativa – con un vino fermo, il Cannonau vinificato in bianco, si sta dimostrando un connubio vincente». Pensieri e parole, già da inizio luglio, di De Martino, che nell’ultimo periodo, da gran conoscitore, è riuscito a trovare un nuovo vino da gustare insieme alle Fabrizie (che prendono il nome dal compianto presidente della Cooperativa pescatori Tortolì, Fabrizio Selenu, scomparso a 44 anni in seguito a un incidente stradale, che fu tra i pionieri, in Italia, dell'allevamento delle ostriche ndr): si tratta di un nuovo e ottimo vermentino prodotto dalle Tenute Cossedda di Sestu. Nel corso della stagione turistica conclusasi da una decina di giorni, anche se piccoli gruppi di vacanzieri stranieri ancora girano per Tortolì-Arbatax.

Nella gastronomia che da quest’anno la Cooperativa pescatori Tortolì ha aperto in pieno centro della cittadina costiera, nel viale monsignor Virgilio – ma funziona sempre il conosciuto ittiturismo all’interno della laguna in cui opera la stessa Cooperativa – l’accostamento ostriche le Fabrizie-Cannonau, e ora anche vermentino, è sempre molto apprezzato, come sottolinea il giovane presidente.

«Le nostre ostriche si sposano benissimo anche al Cannonau bianco – ha più volte dichiarato nel corso della stagione turistica Carmine De Martino – quello delle Cantine di Ussaramanna e Tortolì ad esempio, si presta benissimo. È sì un vino fermo, ma ha anche un po’ il gusto del rosato, non è certo pastoso come il rosso, e non solo non copre per niente il gusto dell'ostrica, ma addirittura lo richiama». E ora, oltre che sul binomio ostriche ogliastrine (le Fabrizie -Cannonau), si punta molto anche sul vermentino delle Tenute Cossedda di Sestu. «E quest’estate – ha ricordato soddisfatto Carmine De Martino – qualche turista francese che ha voluto abbandonare posizioni puriste e ha voluto provare a sperimentare il nuovo accostamento da noi proposto, lo ha definito délicieux (ovvero delizioso, squisito). Il che – conclude – è tutto dire».

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