La Nuova Sardegna

MACOMER. Anche la “comunità” del Partito dei Sardi di Macomer si prepara all'atteso appuntamento delle “Primarias”. Entro il 16 dicembre permetterà di scegliere il candidato che, presumibilmente il 24 febbraio 2019, scenderà in campo per la corsa allo scranno più alto del governo isolano: quello per la presidenza della Regione. Da pochi giorni, intanto, nella cittadina del Marghine è stato eletto il nuovo segretario del PdS: è Sergio Masia che succede a Gianfranco Congiu. Ad affiancarlo saranno Giovanni Uda e Teresa Sulis, rispettivamente vice segretario e tesoriere. «Il nostro obiettivo è quello di dare continuità al lavoro svolto finora e lo faremo già da subito in vista delle Primarias», sottolinea Masia che reputa questo strumento come fondamentale per «permettere ai sardi che si trovino nell'isola o nel mondo, di dire, per la prima volta nella storia, che la Sardegna è una Nazione scegliendo chi sarà il candidato a guidarla». Masia e la sua “comunità”, che conta circa un centinaio tra uomini e donne, vogliono mettersi a disposizione dell'amministrazione guidata dal sindaco Antonio Succu. «Daremo suggerimenti e proporremo idee. Lo faremo attraverso la costituzione di gruppi tematici», precisa il neo segretario. Ampio il raggio d'azione su cui vogliono puntare: politiche giovanili, di formazione e istruzione. Cultura, ambiente e valorizzazione del territorio. «Intendiamo elaborare proposte serie e concrete ed essere una “comunità aperta” per dar voce a chiunque voglia condividere con noi questo percorso». «Tra i nostri simpatizzanti sono numerosi i giovani. Il loro contributo è fondamentale per proseguire il cammino tracciato in questi anni» afferma Masia. «Essere una Nazione significa essere padroni di sè senza chiedere ad altri il permesso di respirare»: ne è certo il segretario cittadino come quello nazionale Paolo Maninchedda secondo cui «Non esiste solo la nazione italiana, esclusiva e pervasiva. Esiste la nazione sarda».