La Nuova Sardegna

Nuoro

Cortes apertas nel segno dell’arte e della tradizione

di Michela Columbu
Cortes apertas nel segno dell’arte e della tradizione

Olzai attende da domani l’invasione dei turisti nel centro storico del paese I musei e il mulino ad acqua tra le maggiori attrazioni da visitare

16 novembre 2018
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OLZAI. Paese di pastori e laureati, Olzai apre le sue Cortes questo fine settimana ai visitatori durante la manifestazione inserita nel calendario di Autunno in Barbagia. L’organizzazione è come ogni anno dell’amministrazione comunale guidata da Ester Satta coadiuvata dalla Pro loco e dalla rete di associazioni locali. Ad essere protagonista in questa 15esima edizione sarà sopratutto il tessuto imprenditoriale, con le diverse aziende agropastorali che si distinguono per la produzione di formaggi eccellenti, pluripremiati, e che rappresentano per il paese una ricchezza. Da qualche anno grazie al coraggio di un giovane del posto, trova maggiore spazio il recupero della coltivazione del grano Senatore Cappelli. Mentre resiste la produzione dolciaria grazie a due laboratori che operano nel paese. Tradizioni che fanno e che sopratutto hanno fatto del paese a forte vocazione pastorale un centro importante dal punto di vista economico, sicuramente per la sua posizione e per il suo vasto patrimonio terriero, ma ancora di più perché ha dato i natali a numerosi personaggi che hanno influito nello scenario del ’900. Uno di questi è Carmelo Floris che anche se nato a Bono, ha vissuto buona parte della sua vita a Olzai, la cui casa museo è visitabile 365 giorni l’anno, ma ancora di più nei giorni di Cortes Apertas, perchè grazie all’idea della sua direttrice Marzia Marino ospiterà la mostra dedicata al poeta desulese Antioco Casula Montanaru amico fraterno del pittore. Il paese vanta inoltre un’opera di archeologia industriale unica in tutta l’isola. Si tratta del mulino ad acqua azionato grazie al Rio Bisine che più a valle attraversa il paese. Sapientemente ristrutturato dal Comune agli inizia degli anni 2000 è situato in un sito di una bellezza unica, dove i boschi incorniciano il paesaggio e l’acqua che scende copiosa regala melodie di una natura incontaminata. È possibile raggiungere il Mulino grazie al servizio navetta gestito dalla Pro loco e che parte da piazza Sant’Ignazio, e qua assistere alla molitura del grano Cappelli, coltivato nei campi di Olzai.

All’interno del centro storico è possibile visitare la chiesa di Santa Barbara, risalente al XV secolo, che custodisce al suo interno il Retablo della Pestilenza; e dopo la Chiesa Sant’Anastasio o la Chiesa parrocchiale di San Giovanni risalente al XVII secolo. Sarà aperta inoltre “Sa domo de dottor Franziscu Dore”, nel rione di “Drovennoro”, con visite guidate curate del nipote Lorenzo Dore. Mentre nella corte della Pro loco in piazza su Nodu Mannu ci sarà spazio per manufatti in asfodelo, abiti tradizionali e maschere.

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