La Nuova Sardegna

Nuoro

Il banditismo sardo visto dal penalista Giuseppe Melis Bassu

di Luca Urgu
Il banditismo sardo visto dal penalista Giuseppe Melis Bassu

NUORO. Un libro ripercorre il tema della criminalità in Sardegna dagli anni ’60 ad oggi. Un testo, “Il Pane della Giustizia” dell’avvocato Giuseppe Melis Bassu (1921-2010) che guarda al passato e al...

16 novembre 2018
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NUORO. Un libro ripercorre il tema della criminalità in Sardegna dagli anni ’60 ad oggi. Un testo, “Il Pane della Giustizia” dell’avvocato Giuseppe Melis Bassu (1921-2010) che guarda al passato e al presente mettendo il focus su cosa è ancora vivo e cosa è invece è invece morto del cosiddetto “banditismo sardo”. L’appuntamento è oggi alle 16 alla Camera di Commercio di Nuoro quando l’argomento verrà affrontato da relatori che a questi temi hanno dedicato studi e attività professionale. Tra tutti il decano dei penalisti nuoresi, l’avvocato Gianni Sannio, e Giovanni Antonio Tabasso, già presidente della Corte d’assise d’Appello di Sassari. A coordinare i lavori, preceduti dal saluto del presidente delle camere penali di Nuoro Salvatore Murru, sarà il presidente dell’ordine degli avvocati nuoresi Angelo Mocci.

Il volume si presenta come un’opera di particolare interesse in quanto analizza con rigore giuridico come in oltre mezzo secolo di storia siano mutati i paradigmi teorici, gli assetti normativi, la morfologia criminale, i ruoli dei soggetti processuali. Un percorso scandito dal passaggio dal vecchio rito inquisitorio a quello accusatorio. Nel corso degli anni alcuni reati si sono estinti (vedi il sequestro di persona per estorsione e l’abigeato), altri, come l’omicidio per vendetta e la rapina aggravata non hanno mutato volto e sono una costante che resiste nelle aree criminogene della Sardegna dell'interno. Il libro vale come documento di demologia giuridica e come modello di deontologia forense. Attento studioso del banditismo sardo, l’avvocato sassarese Giuseppe Melis Bassu, scomparso otto anni fa, ha saputo coglierne il carattere specifico, collegato a dati ambientali peculiari, e anche perciò radicalmente distante dalla fenomenologia criminale di altre aree del Mezzogiorno. Nei suoi scritti emerge il legame del banditismo col mondo agro-pastorale e, almeno inizialmente, con i suoi antichi codici; ma si coglie anche il progressivo declino di quei codici negli anni dell’industrializzazione della Sardegna e l’emergere, di conseguenza, di una criminalità priva di regole.

Il lavoro intellettuale di Melis Bassu si è concentrato inoltre sul tema del malfunzionamento della giustizia in Sardegna, delle sue inadempienze, della distanza tra la domanda di giustizia della società e le risposte dello Stato. Cruciale è l’analisi dello scontro interno alla magistratura sarda tra visioni più o meno liberali; e la denuncia senza sconti della perenne tentazione dei governi nazionali di indulgere in Sardegna a politiche dell’ordine pubblico meramente repressive, senza interrogarsi sulle cause profonde del fenomeno criminale.

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