La Nuova Sardegna

Nuoro

Sport e salute, un piano per l’Ortobene

Sport e salute, un piano per l’Ortobene

Intesa con il Coni: Nuoro prima città in Italia a sperimentare un nuovo protocollo

17 novembre 2018
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NUORO. Il 14 novembre, il sindaco di Andrea Soddu, presidente del Consiglio autonomie locali, è intervenuto a Roma al Convegno di presentazione del Rapporto su Movimento, Salute e Sport organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con il ministero della Salute e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Insieme con l'Assessore regionale alla Salute, Luigi Arru, e il presidente del Coni Giovanni Malagò, Soddu ha discusso sull'importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e delle ricadute sulla collettività. «Un obiettivo che deve essere perseguito politicamente e sul campo: ci deve essere una visione societaria, una collaborazione a livello multidisciplinare e multi-settoriale che coinvolga anche le varie istituzioni», dice Soddu. «Per questo motivo ho candidato Nuoro a diventare il primo Comune test per l'adozione di un Protocollo sport e salute. Il Monte Ortobene deve diventare la nostra palestra all’aria aperta, il nostro "reparto di cardiologia", uno spazio nel quale correre, camminare, respirare, pensare. Solo facendo un'attività sportiva possiamo migliorare la nostra qualità della vita dal punto di vista fisico e psicologico. Lo sport, inteso anche come movimento, deve diventare una componente della vita quotidiana di tutti i nuoresi, dai più piccoli ai più grandi, un'occasione per mantenerci in buona salute e combattere la sedentarietà». Il progetto presentato dal sindaco Soddu è stato sostenuto anche dal presidente del Coni regionale Gianfranco Fara e dal delegato provinciale del Coni, Sandro Floris. Nonostante le evidenze scientifiche dimostrino che l’attività fisica rappresenti uno degli strumenti più importanti per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e sia in grado di sostenere e rafforzare il benessere psico-fisico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che in Europa oltre un terzo degli adulti e due terzi degli adolescenti non svolgono attività fisica secondo le linee di indirizzo che la stessa Oms raccomanda per le diverse fasce di età. In Italia, secondo i dati delle sorveglianze nazionali, solo il 32 per cento degli adulti raggiunge adeguati livelli di attività fisica. L’inattività fisica ha importanti ricadute economiche sulla collettività, visto che nell’intera regione europea è responsabile di circa un milione di decessi all’anno.

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