La Nuova Sardegna

Nuoro

Morti in strada, le vittime nascoste

Valeria Gianoglio
Morti in strada, le vittime nascoste

Nuoro, la polizia stradale al liceo Classico: «Gli incidenti lasciano tracce anche nei familiari e soccorritori» 

20 novembre 2018
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NUORO. «Gli incidenti mortali sono una tragedia non solo per chi perisce ma anche per chi rimane, per i familiari, per chi non ha colpa, per gli operatori che intervengono. La vostra coetanea di Dorgali nei giorni scorsi è morta sulle strisce, senza nessuna colpa. E finisce tutto, non solo per lei, ma pensate anche al dolore di chi rimane». Davanti a una platea affollata di studenti del liceo Classico Giorgio Asproni che lo ascoltano in silenzio e con molta attenzione, il comandante provinciale della polizia stradale, Giacinto Mattera, rivela un’altra faccia e un aspetto spesso dimenticato della dura realtà delle morti in strada. Lo fa nel corso di un incontro che la polizia stradale ha voluto promuovere nell’ambito degli eventi per la giornata nazionale delle vittime della strada, per raccontare ai ragazzi cosa si cela spesso dietro i numeri e le statistiche.

Parte dai dati, dunque, il comandante Mattera, ma solo come spunto per porre l’accento anche sull’aspetto più umano che gli incidenti portano con sè. «C’è stato un aumento di incidenti mortali l’anno scorso in Italia – spiega Mattera, dopo che il preside Antonio Fadda ha introdotto l’incontro – sono stati 3378. è come uno dei nostri paesi che in un attimo sparisce dalla cartina. Perché? Gli incidenti avvengono a causa della velocità legata all’uso di droga e alcol. Perché alcol e droga inducono la persona a essere distratta, meno consapevole e più veloce nella guida». E mentre sullo schermo, nell’aula magna dello storico regio liceo, scorrono le immagini di tanti incidenti stradali finiti come nessuno avrebbe voluto, la dirigente del distaccamento della polizia stradale di Orosei, Giovanna Nasi, mostra ai ragazzi un video dai contenuti forti: quello relativo all’incidente avvenuto cinque anni sull’A16, tra Napoli e Cerignola all’altezza di Avellino. «Quel giorno – racconta la dirigente – un pullman perde il controllo, abbatte il guardrail e finisce in una scarpata. Muiono tante persone. Ecco, vedete, la tragedia, quella sera, è stata non solo per chi è morto ma anche per i familiari e per i soccorritori e per chi è intervenuto come noi della polizia stradale. Anche noi siamo vittime della strada, anche i familiari dei morti. Per questo, da anni, seguiamo diversi corsi per imparare a dare le notizie più tristi ai familiari delle persone morte negli incidenti stradali. Anche se in realtà, dare questo genere di notizie, è una cosa che non si impara mai».

«Ogni anno vediamo tanti traumi della strada, anche tra i bambini – spiega, poco dopo, il primario del reparto di terapia neonatale dell’ospedale – nel 2017 sono morti 25 bambini. Non dimentichiamoci, poi, che l’età pediatrica è più soggetta a diversi traumi. E poi, a restare segnate, sono anche le famiglie. Per questo dico che sono sempre importantissimi incontri come questo di oggi: non si lavora mai abbastanza sulla prevenzione». Sul finale dell’incontro al liceo Asproni, uno dei momenti più seguiti dai ragazzi è stata l’esecuzione in diretta di un “alcol-test” su uno studente che si è voluto mettere a disposizione. «I controlli – ha spiegato Lucio Zollo, capoufficio verbali della polizia stradale – sono fondamentali per prevenire tante tragedie, ragazzi. Perché ogni giorno, sui giornali, leggiamo di incidenti, scontri, morti sulle strade. E speriamo sempre di non leggerne più».

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