La Nuova Sardegna

Nuoro

Nella circonvallazione di Sindia tra voragini, buche e avvallamenti

di Sandro Biccai
Nella circonvallazione di Sindia tra voragini, buche e avvallamenti

Inaugurata nel 2007 ha cominciato subito a fare i conti con le carenze strutturali

21 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SINDIA. «Cando sas cosas naschen trotas a las adderetade non faghet pius» (quando le cose nascono storte non si possono più raddrizzare). Sintesi perfetta, quella contenuta nelle parole pronunciate da un allevatore in transito con il suo pick up, per riassumere il senso di impotenza che si prova di fronte allo stato di profondo degrado in cui versano i cinque chilometri della circonvallazione di Sindia. Una strada inaugurata nel 2007, dopo una quindicina di anni di lavoro, e costretta a fare i conti, fin da subito, con evidenti carenze strutturali che, in più circostanze, hanno spinto i funzionari della Provincia di Nuoro a decretarne la chiusura per intervenire nel tentativo, finora vano, di eliminare le molte buche e i pericolosi dislivelli, che si formano in particolare quando piove con una certa intensità. Da febbraio a oggi la circonvallazione, nata per evitare l’attraversamento del centro abitato di Sindia, teatro molto spesso di gravi incidenti, anche mortali, può essere percorsa solo a 30 km orari, così come segnalato da numerosi cartelli presenti in vari punti e che quasi nessuno, in verità, si preoccupa di rispettare. I problemi maggiori sono presenti nel tratto più orientale, quello compreso tra l’abitato di Sindia e l’innesto con il percorso originario della 129 bis. È qui, infatti, che le buche e gli scalini hanno lasciato spazio a voragini lunghe diversi metri che rendono il transito oltremodo pericoloso. A essere fortemente penalizzate sono soprattutto le comunità di Bosa e della Planargia.

Del disagio che vivono queste comunità si fa interprete Maura Cossu, avvocato e vice sindaco di Bosa: «La circonvallazione di Sindia è fondamentale per la nostra città, da sempre un’importante meta turistica, sia nella stagione estiva che in questo periodo di mezza stagione. Mi dispiace constatare come, ancora una volta, la circonvallazione rappresenti un pericolo per l’incolumità delle persone».

Posizione condivisa da Alessandro Carta, per anni sindaco di Flussio: «È inaccettabile lo stato di degrado di un’arteria molto trafficata e vitale per tutta la Sardegna occidentale. I ripetuti lavori fatti finora sono stati dei palliativi e, in alcuni casi, i rattoppi hanno addirittura accentuato i problemi esistenti».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative