La Nuova Sardegna

Nuoro

«Poliambulatorio, no al depotenziamento»

di Giulia Serra
«Poliambulatorio, no al depotenziamento»

Macomer, assemblea dei sindaci del distretto in vista della conferenza sociosanitaria di venerdì

22 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Dal laboratorio di analisi al reparto di riabilitazione, dall’oncologia alla medicina specialistica, il poliambulatorio di Macomer attraversa una fase complicata che non sembra presagire niente di buono per il prossimo futuro. Ad occuparsi di una situazione che ormai definiscono preoccupante sono stati ieri i sindaci del distretto del Marghine, riunitisi in assemblea per pesare ciascuna delle sottrazioni che, l’una dopo l’altra, fanno parlare di un depotenziamento in atto del presidio sanitario. La lista delle criticità è presto fatta e sarà sottoposta all’Ats con l’obiettivo di porvi rimedio. «Il servizio sanitario è un diritto e noi sindaci siamo i portavoce dei cittadini – dice il presidente del distretto e sindaco di Dualchi Ignazio Piras – non si può fare un ragionamento solo in termini economici, ma si deve valutare anche l’efficienza e dove ci sono le efficienze non si può tagliare». Un messaggio chiaro dunque quello che arriva dal tavolo dei rappresentanti del Marghine che, insieme ai colleghi degli altri distretti sanitari del nuorese, s’incontreranno venerdì mattina a Nuoro per discutere e approvare il piano sanitario triennale e la relativa programmazione attuativa dopo la sospensione per assenza del numero legale della riunione della scorsa settimana. Se la posta in gioco è quella di un ulteriore depauperamento delle strutture sanitarie locali, la richiesta che il Marghine porterà all’assemblea è quella, al contrario, di potenziare il poliambulatorio di Macomer: dall’oncologia, considerata già un’eccellenza, al reparto di riabilitazione, attualmente con gravi carenze di organico che ne inficiano il buon funzionamento, dalla medicina specialistica, con l’assenza per esempio da quasi un anno di un epatologo, agli interventi necessari per rendere dignitosa la sala d’attesa del poliambulatorio. E poi c’è il laboratorio di analisi: il rischio concreto è quello che venga trasformato in semplice centro prelievi.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative