La Nuova Sardegna

Nuoro

Presa la banda dei finti turisti che agiva nella costa del nord-est

di Giusy Ferreli
La conferenza stampa dei carabinieri
La conferenza stampa dei carabinieri

Da Siniscola a Budoni e Arzachena, arrestati 3 topi d’appartamento toscani. Bottino di 24mila euro

28 novembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. In pochi giorni, equipaggiati di tutto punto con il kit del perfetto scassinatore e muniti di un set di ricetrasmittenti per comunicare tra loro, tre topi d’appartamento “in trasferta” hanno messo a segno quattro furti e una rapina nella costa orientale della Sardegna. I responsabili, secondo i carabinieri della Compagnia di Siniscola, sono tre cittadini italiani di origine Rom residenti in Toscana. Si tratta di due uomini, padre e figlio di 38 e 21 anni, Terens e Ismaele Lebbiati, e di una donna, Consuelo Iussi, di 36. Si fingevano turisti ma erano abilissimi ladri.

I tre, tutti con precedenti penali specifici, sulla base di quanto ricostruito dall’Arma quest’estate sono sbarcati sulla costa nord orientale dell’isola non per trascorrere una vacanza ma per fare razzia di gioielli negli appartamenti. Tutto ha inizio il 30 luglio scorso. «Quel giorno – dice Andrea Leacche, comandante della Compagnia baroniese, durante la conferenza stampa convocata nella sede provinciale dell’Arma – nelle stazioni di Siniscola, Posada, Budoni e Arzachena arrivano le segnalazioni da parte dei cittadini che nei giorni precedenti hanno subito dei furti nelle loro abitazioni». In un episodio, quello di Arzachena, la padrona di casa, che ha sorpreso i ladri viene strattonata e fatta cadere a terra da cui l’accusa di rapina impropria. Le segnalazioni fanno partire le indagini dei militari del Nucleo operativo che, coordinati dal tenente Marco Caneponi, si mettono sulle tracce dei ladri.

Si incrociano informazioni, si fanno appostamenti. Si arriva a individuare la Ford Focus con a bordo Ismaele, Consuelo e due bambini mentre il padre si muove a bordo di uno scooter. Dopo un lungo inseguimento la macchina viene bloccata nel centro di Olbia e perquisita. È nel condotto d’areazione dell’auto che i carabinieri trovano il tesoretto rubato negli appartamenti: un prezioso orologio d’oro di Cartier dal valore di 20mila euro, catenine e bracciali nonchè 600 euro in banconote. Scatta subito la denunciati a piede libero per ricettazione. Terens Lebbiati riesce invece a far perder le tracce.

A un controllo più approfondito i carabinieri scoprono che sul più giovane pendono due ordini di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Lucca. Ismaele Lebbiati viene fermato e accompagnato nel carcere di Nuchis ma le indagini non si fermano perché c’è da restituire il maltolto ai legittimi proprietari. L’attività continua con la visione dei filmati ripresi dalle telecamere e l’esame delle celle e del traffico telefonico. Si riesce alla fine a definire il quadro degli spostamenti dei tre sull’isola e si scopre che i tre sono rimasti in Sardegna appena sei giorni. Sei giorni nel corso dei quali sono riusciti a trafugare refurtiva per oltre 24mila euro. Il pm Manuela Porcu, titolare dell’inchiesta chiede la misura di custodia cautelare in carcere. E il 21 novembre i militari, in collaborazione con i colleghi di Lucca e di Viareggio, arrestano Iussi e Lebbiati padre. Il provvedimento raggiunge Ismaele Lebbiati a Sassari dove si trova recluso dal giorno dell’arresto.



La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative