Bitti ricorda con un convegno l’antropologo Michelangelo Pira
BITTI. I bittesi non hanno dimenticato l’illustre compaesano, antropologo, scrittore e studioso della lingua sarda Michelangelo Pira. Ancora una volta verrà ricordato in un convegno che servirà a...
30 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA
BITTI. I bittesi non hanno dimenticato l’illustre compaesano, antropologo, scrittore e studioso della lingua sarda Michelangelo Pira. Ancora una volta verrà ricordato in un convegno che servirà a mettere a fuoco la sua personalità di grosso spessore. “Miali ’e Crapinu-Michelangelo Pira (Bitti 1928-Quartu Sant’Elena 1980) Una Vita” è il titolo dell’incontro che si terrà, nel salone parrocchiale di corso Vittoio Veneto, sabato primo dicembre, alle ore 18. Il programma, dopo i saluti dell’assessore comunale Ivana Bandinu, prevede gli interventi di Felice Tiragallo che disquisirà su “L’Utopia di Michelangelo”, di Bachisio Bandinu che racconterà “Il messaggio antropologico de La rivolta dell’oggetto”, di Diegu Asproni che parlerà sul tema “Raccontare la storia di un paese con i testi di Michelangelo Pira, l’esperienza culturale Sinnos”.
Coordina i lavori Natalino Piras.
Mialinu, come veniva chiamato a Bitti con affetto, è stato prima funzionario regionale, poi professore di antropologia culturale all’universita di Cagliari, ma soprattutto grande animatore della vita culturale in Sardegna. Le sue numerose opere hanno lasciato il segno. Basti citare “La rivolta dell’oggetto”, andata in stampa nel 1978, due anni prima della sua morte, dove affronta il problema dell’identità attraverso il ribaltamento del rapporto di dipendenza della cultura sarda, o a “Sos sinnos”, scritto il limba bittese, o a un suo racconto profetico, “Il villaggio informatico”, scritto nel 1970, anticipando di alcuni decenni la rivoluzione apportata da internet. Si potrebbe continuare, tale e tanto è stata la sua produzione, di alto livello, con uno sguardo aperto a 360 gradi. Il convegno di domani, pertanto, si presenta ricco di interesse e di fascino. (b.a.)
Coordina i lavori Natalino Piras.
Mialinu, come veniva chiamato a Bitti con affetto, è stato prima funzionario regionale, poi professore di antropologia culturale all’universita di Cagliari, ma soprattutto grande animatore della vita culturale in Sardegna. Le sue numerose opere hanno lasciato il segno. Basti citare “La rivolta dell’oggetto”, andata in stampa nel 1978, due anni prima della sua morte, dove affronta il problema dell’identità attraverso il ribaltamento del rapporto di dipendenza della cultura sarda, o a “Sos sinnos”, scritto il limba bittese, o a un suo racconto profetico, “Il villaggio informatico”, scritto nel 1970, anticipando di alcuni decenni la rivoluzione apportata da internet. Si potrebbe continuare, tale e tanto è stata la sua produzione, di alto livello, con uno sguardo aperto a 360 gradi. Il convegno di domani, pertanto, si presenta ricco di interesse e di fascino. (b.a.)
