La Nuova Sardegna

Nuoro

Bortigali, Pietro Longu maestro d’arte: "La campagna è stata la mia prima scuola"

Sandro Biccai
Bortigali, Pietro Longu maestro d’arte: "La campagna è stata la mia prima scuola"

Pittore e scultore fu sostenuto da nomi come Dessy, Figari, Clemente e Tilocca

30 novembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





BORTIGALI. Tra i suoi maestri può annoverare alcuni dei nomi di maggior prestigio dell’arte sarda del XX secolo: Stanis Dessy, Filippo Figari, Pietro Clemente, Gavino Tilocca. È con loro che Pietro Longu, bortigalese, classe 1944, si è formato nelle aule e nei laboratori dell’Istituto d’Arte di Sassari dove ha conseguito il diploma di maestro d’arte nella sezione scultura e ceramica. Prodromi di una carriera ricca di soddisfazioni, scandita dagli oltre trent’anni di insegnamento al “Ciusa” di Nuoro, del quale è stato anche dirigente, e dalle moltissime opere a sua firma presenti in collezioni private e luoghi pubblici (piazze, chiese, edifici).

Nel capoluogo barbaricino dalla fine degli anni Sessanta, Pietro Longu vive e lavora a poche centinaia di metri dall’ospedale San Francesco e dalla pineta di Ugolìo, laddove i palazzi e l’asfalto cedono il passo all’asprezza della campagna nuorese.

Ed è proprio alla campagna, quella di Bortigali in particolare, che l’artista riserva il suo primo pensiero: «Per me – racconta – è stata una scuola di vita fondamentale per scoprire forme, colori e materiali. Uno scrigno di nozioni e saperi che nessuna università al mondo può offrire. In natura non s’inventa nulla, tutto è già presente, l’uomo deve ricomporre i dati e gli elementi che vi sono. Già all’età di sei anni seguivo mio padre in campagna – aggiunge Pietro Longu – e qui mi dilettavo a disegnare e a scolpire utilizzando legno, ferula, pietra, argilla».

La prima personale a soli 12 anni, a Bortigali, centro al quale continua ad essere fortemente legato.

«I miei compaesani mi hanno sempre dimostrato affetto e vicinanza ed io ho cercato di ricambiare la loro stima impegnandomi ad organizzare varie mostre, personali e collettive».

Da ex insegnante mostra attenzione per i giovani artisti: «Nella mia crescita ho avuto il sostegno di Dessy e Tilocca, miei amici personali – prosegue il maestro d’arte bortigalese –. Ritengo giusto aiutare i giovani, esponendo e confrontandosi con loro, senza dimenticare quanto sia importante studiare, ricercare, documentarsi, mettersi in discussione. Solo così – sottolinea Pietro Longu – si cresce e si forma uno stile personale che consente di caratterizzarsi, in termini di unicità ed originalità».

Qual’è lo scopo dell’arte? Longu non risponde subito, si avvicina ad una delle sue ultime opere. «L’Esodo – e spiega – L’uomo, al centro, ha in testa una conchiglia simbolo dell’evoluzione del pensiero umano che, sebbene condizionato dal male, è in grado di sprigionare valori positivi rappresentati sotto forma di pietre preziose. Un esempio – aggiunge l’artista – per dire che l’arte deve saper veicolare i valori di una civiltà e di una comunità».

Tema, quello dei valori comunitari, che all’artista di Bortigali sta molto a cuore: «In Sardegna – conclude il maestro d’arte di Bortigali – abbiamo un patrimonio enorme, materiale ed immateriale, che dobbiamo imparare a valorizzare partendo dalla realtà che ci circonda per farla conoscere fuori dai confini regionali. Senza alcun timore reverenziale. Anche nel mondo dell’arte».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative