La Nuova Sardegna

Nuoro

il caso 

Liquami fognari tra le ostriche, prosciolti i vertici di Abbanoa

NUORO. Escono di scena dall’inchiesta perché ne è stato dichiarato il “non luogo a procedere per non aver commesso il fatto”, i vertici di Abbanoa. Rinviati a giudizio, invece, un responsabili della...

01 dicembre 2018
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NUORO. Escono di scena dall’inchiesta perché ne è stato dichiarato il “non luogo a procedere per non aver commesso il fatto”, i vertici di Abbanoa. Rinviati a giudizio, invece, un responsabili della società alla quale era affidata la conduzione, sorveglianza, controllo e manutenzione, degli impianti di depurazione e di sollevamento fognari di Franculacciu e della Cinta di San Teodoro e l’allora responsabile del distretto numero 5 di Abbanoa. Degli otto indagati iniziali dell’inchiesta, alla fine, per il malfunzionamento degli impianti e il successo sversamento di liquami nel rio San Teodoro e in altri ruscelli della zona, a processo ne arrivano due: sono il direttore tecnico e procuratore speciale della società Acciona Agua, Luigi Patimo, e il responsabile del distretto numero 5 di Abbanoa, Diego Farre. Mentre per il referente tecnico della stessa società, Giacomo Castiglia, il gup Mauro Pusceddu ha disposto la restituzione degli atti al pm per riformulare il capo di imputazione. Solo per Farre e Patimo, dunque, nella tarda mattinata di ieri, il giudice per l’udienza preliminare Mauro Pusceddu ha disposto il rinvio a giudizio. Mentre escono di scena, dunque, su decisione del giudice, l’amministratore unico, all’epoca dei fatti, della società Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, e gli altri vertici e funzionari della stessa società: Sandro Murtas, Carlo Marconi, Pietro Cadau, Lamberto Tomasi e Franco Piga.

Secondo l’accusa, nell’arco di tempo compreso tra il 29 luglio del 2009 e il 7 marzo del 2015, a causa del malfunzionamento degli impianti di depurazione e sollevamento, i liquami fognari erano fuoriusciti dal depuratore di Franculacciu e si erano dispersi nell’alveo del rio Budoni, nel depuratore della Cinta e da lì avevano raggiunto il rio San Teodoro e l’omonimo stagno dalla stazione di sollevamento di Rattu longu, e di disperdevano anche tra gli allevamenti di ostriche. Come parti civili, non a caso, a processo ci sono anche il Comune di San Teodoro, rappresentato dall’avvocato Milena Patteri, e la compagnia ostricola mediterranea. (v.g.)

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