La Nuova Sardegna

Nuoro

Blitz allo zoo, sequestrato ocelot

di Nino Muggianu
Blitz allo zoo, sequestrato ocelot

Operazione dei carabinieri a Dorgali, il raro felino trovato in una struttura privata: due denunce

02 dicembre 2018
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DORGALI. I carabinieri forestali della Cites hanno sequestrato un raro esemplare di ocelot, ultimo di un allevamento nato una ventina di anni fa nella valle di Oddoene a Dorgali. Per i militari si trattava di uno zoo privato che deteneva gli animali in condizioni di maltrattamento e senza la certificazione. Segnalato alla caserma di Dorgali i carabinieri hanno richiesto l’intervento specialistico dei raggruppamento Cites. Il blitz dei militari del Reparto operativo del distaccamento di Olbia, è scattato venerdì su mandato della procura della Repubblica di Nuoro, in una delle colline che sovrastano la vallata.

I militari hanno denunciato due persone, non del posto ma residenti a Dorgali, per detenzione senza le prescritte autorizzazioni di un esemplare di “felis pardalis”, meglio conosciuto con il nome di ocelot o gattopardo in italiano. La sua pelliccia, ambita nel periodo tra gli anni 60 e 80 nel mondo della moda e del jet set ricorda quella del leopardo ma le sue dimensioni sono più ridotte. Molto utilizzato anche nelle collezioni zoologiche e come animale da compagnia, l’animale trovato nelle colline dorgalesi è stato sequestrato in quanto detenuto in condizioni non compatibili per la sua specie e privo della documentazione che ne comprovasse la legale acquisizione ai sensi della convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.

L’esemplare è stato trasferito dal personale specialistico dei carabinieri in un centro di recupero in provincia di Roma dove verrà messo in spazi più idonei.

A Dorgali da anni si sapeva della presenza del singolare allevamento che oltre agli ocelot allevava asini sardi e conigli. Animali, soprattutto questi ultimi, che servivano per alimentare i felini: venivano, infatti, introdotti ancora vivi nelle gabbie degli ocelot che cercavano poi di catturarli. Nel 2001, Bebel, uno dei nove felini dell’allevamento di cui erano titolari Carlo Clemendite e la moglie Elena, cittadini svizzeri trapiantati nelle campagne di Dorgali, aveva perso una zampa. Grazie alle cure del veterinario e all’amore dei Clementide ma soprattutto alle attenzioni e alle coccole di Bameli, un maschio di tre anni diventato suo inseparabile compagno di gabbia, aveva superato il trauma. L’incidente era successo mentre due dei felini si contendevano un uccello che aveva avuto l’infelice idea di passare a curiosare da quelle parti infilandosi tra le gabbie. Nell’intento di sottrarre la preda a Bebel, un altro ocelot aveva praticamente dilaniato la parte dell’arto anteriore destro dell’altro felino, curato poi dalla coppia di svizzeri.

Da qualche anno però l’allevamento, dopo la partenza quasi improvvisa di Carlo Clementide dalla Sardegna, viene gestito dalla moglie che, seppur non più giovanissima, provvede da sola alla cura degli animali che pian piano di sono ridotti a pochissimi esemplari.

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