La Nuova Sardegna

Nuoro

Lavori mal eseguiti a Oloè, si apre il processo

Lavori mal eseguiti a Oloè, si apre il processo

Dichiarato aperto il dibattimento: alla prossima tappa verranno sentiti i primi quattro testi del pm

06 dicembre 2018
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NUORO. È stato dichiarato ufficialmente aperto, e dalla prossima udienza, il 28 febbraio, entrerà nel vivo con l’audizione dei primi quattro testimoni della lista del pubblico ministero, il processo ribattezzato come “Oloè 2”, visto che l’Oloè 1” nato dall’inchiesta sui morti e la tragedia dell’alluvione del 2013 ha già registrato alcune udienze. Quello che si è aperto, invece, ieri mattina, è il processo che vede a processo i vertici della ditta che, per conto dell’Anas, nell’estate del 2014 aveva eseguito i lavori di restauro del ponte di Oloè dopo la devastazione che aveva subito con l’alluvione di cinque anni fa. Gli imputati sono: l’amministratore unico della Costruzioni Sacramati Spa, Roberto Sacramati, difeso dall’avvocato Massimo Zuppa e dall’avvocato Lara Sini, il direttore tecnico dell’impresa Sacramati, Gianfranco Castiglioni, difeso dagli avvocati Luca Accardo e Maurizio Serra, e il direttore dei lavori per conto dell’Anas compartimento Sardegna, Antonio Giacobbe, difeso dall’avvocato Valerio Fundarò.

I tre imputati sono accusati, in concorso tra loro di aver commesso una frode in pubbliche forniture, «fornendo cose diverse in modo significativo per quantità, qualità e provenienza rispetto a quanto pattuito nell’ambito dell’appalto relativo ai lavori di restauro del viadotto di Oloè». E sempre stando alle accuse formulate dal pm Giorgio Bocciarelli, i tre imputati avevano modificato alcuni materiali previsti dai lavori, e in diversi casi si sarebbe trattato di modifiche non classificabili «come variante di poco conto sia in relazione all’importo notevolmente maggiorato». Persino le scogliere a ridosso del ponte di Oloè, dice l’accusa, non sono state realizzate come avrebbero dovuto: ma sono state ridotte con la posa in opera «di massi di dimensione e peso molto inferiori a quelli previsti nel progetto di appalto». Il processo entrerà nel vivo, dunque, dal prossimo 28 febbraio. (v.g.)

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