La Nuova Sardegna

Nuoro

Il coro Urisè canta le bellezze nascoste di Orosei

di Nino Muggianu
Il coro Urisè canta le bellezze nascoste di Orosei

Intensa due giorni di musica, danza e spettacolo per rafforzare il legame in seno alla comunità

07 dicembre 2018
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OROSEI. «È calato ancora una volta il sipario sulla manifestazione “Cantande chin su coro”, che nella sua ambivalente definizione esprime a pieno lo spirito dell’iniziativa».

Lo afferma il maestro del coro Urisè Daniela Contu che fa un bilancio della riuscita manifestazione tenutasi nei giorni scorsi a Orosei.Sul palco del cineteatro Pitagora che ha ospitato l’appuntamento un cartello indica idealmente il paese, rappresentato con alcune delle sue caratteristiche antiche architetture e i suoi profumati agrumeti. Perché questa quarta edizione dell’evento il coro Urisè ha voluto dedicarla proprio a Orosei: ai suoi paesaggi, alla sua storia, alla sua gente. Gente che si è dimostrata ancora una volta meritevole di riconoscimento e gratitudine, che ha risposto con generosità e grande entusiasmo alla proposta del coro femminile. «La grande disponibilità di tantissimi nostri compaesani, delle attività produttive e commerciali che ci hanno sostenuto in vario modo, di parenti e amici che hanno offerto tempo e risorse, ci hanno incoraggiato e spinto a credere nel nostro progetto e a prodigarci per realizzare questa serata» dichiarano in coro le componenti dell’associazione. Una serata varia e piacevole condotta, con l’ormai nota energia, da Giuliano Marongiu e assistito da Criservice di Cristian Porcu. Due ore di musica, poesia, danze e risate, che hanno visto come coinvolgenti ed esaltanti protagonisti le armoniche note del coro polifonico Carmina et Cantores di Norbello, del coro polifonico Ghentiana di Ruinas e del coro Sant’Austinu di Ala’ dei Sardi nonché i personaggi esilaranti del duo comico “Pino e gli Anticorpi”, le potenti voci di Mariah Fara accompagnata da Matteo Bucca e di Leena Galte di Galtellì, i trascinanti balli del Gruppo folk Santa Maria ’e Mare, l’atmosfera arcaica creata dal tenore Su Remediu, la magia degli strumenti di Patrizio Mura e Giacomo Vardeu, le evocazioni poetiche di Umbras Teatro e, ovviamente i virtuosismi del coro che ha organizzato l’iniziativa culturale. Due ore vissute per il paese e insieme al paese, al quale va il sentito grazie del coro Urisè: «A mettas annos».

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