La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, in piedi sul bus esplode l'ira degli studenti

Mauro Piredda
Siniscola, in piedi sul bus esplode l'ira degli studenti

La dura accusa delle famiglie: «C'è una sola corsa e in tanti rimangono a terra». Il direttore dell'Arst Poledrini: «I disagi sono temporanei, in arrivo i nuovi mezzi»

07 dicembre 2018
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SINISCOLA. Nei giorni in cui le statistiche sulle abitudini al volante confermano che l'auto privata è il mezzo preferito dai sardi, esplode la rabbia dei ragazzi di Siniscola che, una cinquantina in tutto, viaggiano quotidianamente in autobus per frequentare le lezioni negli istituti di istruzione superiore di Nuoro. Per diverse volte a novembre, e per alcune nei primi giorni del mese in corso, molti ragazzi sono stati costretti a rimanere a terra o a viaggiare in piedi per tutto il tragitto dal centro alto-baroniese al capoluogo provinciale. Tra coloro che non sono potuti salire sul mezzo di trasporto pubblico vi è chi ha dovuto optare alle automobili di chi poteva (e nemmeno sempre) accompagnarli a destinazione. E chi si è messo in viaggio, certo di un sicuro ritardo, ha dovuto inoltre sperare nella comprensione dei dirigenti scolastici che, si sa, in merito alla puntualità non transigono.

Il sentimento provato dai ragazzi, naturalmente, è condiviso dai genitori che, ogni mese, sborsano 101 euro per l'abbonamento Arst. «Questa storia va avanti da diverso tempo - ha dichiarato una madre - mio figlio è in quinta classe e non c'è stato un anno scolastico privo di disagi di questo tipo». La causa? L'assenza della cosiddetta "corsa bis". «All'inizio dell'anno questa corsa c'era - ha aggiunto il genitore -, ma poi sono iniziate le difficoltà per i nostri ragazzi. Noi paghiamo un abbonamento e pretendiamo conseguentemente che a ciò corrisponda un servizio». Sono quattro, nel centro abitato di Siniscola, le fermate: piazza IV novembre; piazza Santo Stefano; via Isalle; Sant'Efisio. Chi abita nei pressi di quest'ultima zona rischia di non viaggiare, o, nella migliore delle ipotesi, di non stare comodo sul mezzo.

«Oggi 6 dicembre - è stato peggio delle altre volte: oltre al fatto che l'autobus era colmo già da piazza Santo Stefano, dal parabrezza emergeva in tutta la sua triste realtà la scritta Fuori servizio». All'interno del pullman non solo studenti, ma anche lavoratori e cittadini (pazienti due volte) in direzione dell'ospedale. Un mezzo che prima di arrivare a Siniscola si ferma anche a San Narciso (lungo la provinciale 3), a La Caletta, a Posada e a Torpè.

Ma le disavventure dei ragazzi dovrebbero avere i giorni contati. È quanto affermato dal direttore generale dell'Arst, Carlo Poledrini. «Si tratta - ha detto il dirigente - di un disagio dovuto a una serie di avarie avvenute in contemporanea. Oltre ai guasti, ai quali non sempre possiamo porre rimedio, specie se verificatisi di sera, si sono recentemente manifestati altri eventi come il furto di gasolio. A breve saranno comunque immessi i nuovi attesi mezzi. E quindi saranno ripristinate le corse bis laddove sono previste, come a Siniscola».

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