La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, operai esposti all'amianto: 600 casi sotto esame

Paolo Merlini
Ottana, operai esposti all'amianto: 600 casi sotto esame

Sono gli ex operai di Ottana iscritti nel registro dell’Assl: centoventi di loro soffrono di gravi patologie asbesto correlate

10 dicembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «Ci sono voluti quasi 27 anni, ma finalmente possiamo esprimere la nostra soddisfazione per il riconoscimento di uno stato di fatto a lungo negato: l’esposizione prolungata all’amianto nelle fabbriche di Ottana e i rischi che questa ha comportato per la nostra salute». Parole di Francesco Tolu, 67 anni, ex operaio dell’Enichem, oggi nel direttivo regionale dell’Aiea, l’associazione che raggruppa gli esposti all’amianto in tutta Italia. Solo in provincia di Nuoro sono 606, secondo gli ultimi dati del registro istituito dall’Assl a partire dal 2015, e provengono per il 95 per cento dagli stabilimenti di Ottana. Centoventi di loro sono ammalati di patologie asbesto correlate, cioè tumori provocati dalla fibra killer, appunto l’amianto, che hanno respirato o maneggiato per anni in fabbrica, in più di un caso senza alcuna protezione. Gli altri vivono con l’incubo di ammalarsi, eventualità tutt’altro che remota anche a decenni dall’esposizione. L’incubazione del male infatti può durare molto a lungo: si calcola che il picco per quanto riguarda il caso Ottana verrà raggiunto nel 2020. Poi ci sono le vittime: i dati dello scorso aprile parlano di 137 morti legate all’esposizione negli stabilimenti Enichem e Montedison. Un elenco probabilmente approssimato perché quando gli ex operai, una quindicina d’anni fa, hanno cominciato a morire, quasi nessuno, e tantomeno l’Inail, metteva ancora in relazione i tumori con l’amianto.

Per queste ragioni l’Aiea, per bocca del suo presidente regionale Sabina Contu, definisce storico l’incontro che in settimana si è svolto a Nuoro su convocazione del prefetto Caterina Bellantoni. È anche grazie al suo interessamento che le istanze dei lavoratori, delle associazioni e dei sindacati sono approdate in un tavolo istituzionale convocato da un rappresentante del governo. Un incontro operativo i cui risultati pratici si vedranno fra tre mesi, grazie all’apertura di due tavoli distinti sul caso Ottana: il primo che vede la partecipazione dell’Inail per il riconoscimento delle patologie asbesto correlate contratte dagli ex operai di Ottana quali malattie professionali. In sostanza il confronto con l’Inail avverrà in via amministrativa e non giudiziale, come è avvenuto in alcuni casi. Un passo indispensabile verso l’inserimento, a lungo negato, nei benefici legati alla legge 257 del marzo 1992 (appunto quasi 27 anni fa) che mise al bando l’amianto in tutta Italia. Il secondo tavolo dovrà invece stabilire i criteri per la formulazione dell’atto di indirizzo che verrà trasmesso al ministero del Lavoro: in termini pratici significa che si ricostruiranno le mansioni dei lavoratori e il loro grado di esposizione così da poter giungere ai riconoscimenti previdenziali.



In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative