La Nuova Sardegna

Nuoro

I giovani di Macomer scoprono il bookcrossing

di Sandro Biccai
I giovani di Macomer scoprono il bookcrossing

La piccola biblioteca all’interno del centro intermodale conquista nuovi lettori. E lo scambio di libri affascina gli studenti in attesa di un treno o di un pullman

10 dicembre 2018
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MACOMER. Nel piazzale esterno due ragazzi, probabilmente minorenni, cercano di vincere il freddo del mattino riparandosi dietro l'unico pullman rimasto parcheggiato negli stalli. Smartphone in mano, e sigaretta in bocca, sono i soli rimasti a presidiare quegli spazi dopo che gli altri studenti si sono allontanati per raggiungere le scuole cittadine. Anche all'interno il centro intermodale, a quell'ora, è pressoché deserto, fatta eccezione per un paio di persone al bar.

La piccola libreria si trova accanto ad uno degli ingressi della grande struttura inaugurata nell'aprile 2017. Alle sue spalle, dietro la vetrata, la Piazza Due Stazioni. Deserta di umanità ma piena, in compenso, di molte auto. Lo sguardo si concentra sullo scaffale. Tre ripiani a comporlo. Ad occhio e croce un centinaio di volumi, o poco più, allineati l'uno accanto agli altri. Due pagine formato A/4 spiegano il senso dell'iniziativa: il BookCrossing – così si chiama – «consiste nella liberazione di libri allo scopo di poterne seguire il viaggio attraverso i commenti di coloro che li ritrovano». E ancora: «Il BookCrossing è un miscuglio di spirito d'avventura, letteratura ed anche generosità che molte persone trovano irresistibile. Alcuni lo vedono come una versione moderna dei messaggi nella bottiglia, o dei bigliettini attaccati ai palloncini. Si tratta di un attività globale, con adesioni in più di 130 paesi, dall'Antartide fino allo Zimbabwe. La maggior parte degli iscritti si trova negli Usa». La sensazione è che l'iniziativa per quanto nuova – almeno per la realtà macomerese – non abbia fatto molti proseliti. Vuoi perché non si legge più, vuoi perché il libro cartaceo per molti ormai è anacronistico. Difficile pensare che l'auspicato percorso “ di liberazione di libri” possa partire anche dal Marghine. Ma, nel momento in cui si affastellano tutti questi pensieri, arriva una giovane con un libro in mano: «Interessante, vero?». E spiega: «Sono venuta qui una ventina di giorni fa, i volumi erano la metà di quelli che vedo oggi. Significa che l'interesse e la partecipazione stanno crescendo. È un’iniziativa bellissima. Si possono scambiare idee, divulgare passioni per un bel libro letto o che si vorrebbe venisse letto anche da altre persone. Ha un certo fascino e mistero perché puoi solo immaginare quali altre mani prenderanno i libri e sfoglieranno le stesse pagine. Ti chiedi se quelle persone avranno le stesse emozioni che hai provato tu nel leggerlo. Poi, se non ti piace, lo puoi lasciare senza doverti giustificare sul perchè eventualmente non hai continuato a leggerlo. O magari – continua la giovane con trasporto – mentre aspettavi la tua corsa, hai semplicemente letto due righe a caso che ti hanno colpito e te le porti dentro accompagnando la giornata». Allora è vero: la “liberazione di libri” può partire anche da Macomer. Con la prospettiva affascinante di poter approdare nel resto del mondo.



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