La Nuova Sardegna

Nuoro

La rabbia dei pescatori: «Ci escludono dai fondi»

di Sergio Secci
La rabbia dei pescatori: «Ci escludono dai fondi»

La Caletta, la protesta dei proprietari di imbarcazioni superiori ai 12 metri «Non ci pagano i danni subiti dai delfini solo perché abbiamo barche più grandi»

11 dicembre 2018
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SINISCOLA. Per i pescatori sardi sono in arrivo i fondi destinati a ripagare i danni alle reti subite dai delfini ma il provvedimento, emanato con un decreto dell’assessore all’agricoltura Pier Luigi Caria, è sentito come una vera beffa dai numerosi pescatori della Caletta. Il risarcimento che arriva dai fondi europei della misura 1.40 Feamp, riconosce, infatti, i danni subiti a partire dal primo gennaio 2018 solo per i pescherecci di lunghezza non superiore ai dodici metri fuori tutto. Vale a dire quindi che gli armatori delle imbarcazioni più grandi ma che esercitano comunque la stessa attività di pesca con reti e tramagli, resteranno a bocca asciutta. «Una cosa davvero assurda, e non riusciamo a capire il senso di questo provvedimento – spiega Francesco Loi, sindacalista e portavoce dei lavoratori che esercitano la piccola pesca nelle acque della costa orientale –. Io ho una barca che è lunga tredici metri ma come i mie colleghi comandanti di barche più piccole presenti a La Caletta, faccio il loro stesso lavoro, con gli stessi attrezzi e modalità, solo che in questo caso, avrei la sfortuna di avere una barca più grande e quindi non posso accedere ai contributi per i danni causati dai delfini. Giro la domanda all’assessore all’agricoltura – continua Loi – e gli chiedo se gli sembra giusto che io e tanti altri miei colleghi nelle stesse situazioni, non possiamo accedere a questi fondi. Sono ormai decenni che conviviamo con questo problema e quest’anno, nella zona è presente una folta colonia di cetacei che si ciba dei pesci attaccati alle nostre reti provocando squarci e danneggiando irrimediabilmente l’attrezzatura».

A causare questo problema, sarebbero però le norme comunitarie secondo le quali il sostegno economico può essere concesso a quel tipo di imbarcazioni e solo dopo che i pescatori o gli armatori, inoltrino una segnalazione ad Argea documentando orario e luogo degli episodi con i danni alle reti e al pescato. La speranza è che la Regione faccia presente questo problema che riguarda numerose imbarcazioni in Sardegna a Bruxelles e si trovi una via d’uscita per risolvere la questione. Sempre sul campo dei contributi, il sindacalista Francesco Loi segnala anche i ritardi per il risarcimento legato al fermo bellico.

«A La Caletta, ogni marinaio deve ricevere circa duemila euro, poco di più il comandante, ma questi soldi sono fermi perché la Marina Militare, non avrebbe ancora girato ai comuni i codici con gli estremi del pagamento. Siamo a metà dicembre e siamo in ritardo rispetto agli anni scorsi, vorremmo capire quali sono i problemi e quanto ci sarà ancora da aspettare».

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