La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Tar dà ragione ai proprietari di Nuoro: illegittimi gli espropri

Stefania Vatieri
Il Tar dà ragione ai proprietari di Nuoro: illegittimi gli espropri

I giudici annullano l’ordinanza comunale che acquisiva al patrimonio pubblici i lotti e le abitazioni

14 dicembre 2018
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NUORO. Il Tar della Sardegna dà ragione ai lottisti di Testimonzos. Una sentenza che arriva dopo mesi di estenuante attesa dichiara ufficialmente vinta la battaglia dei lottisti di Testimonzos contro l'amministrazione comunale che oltre un anno fa con un’ordinanza di esproprio, partita il 26 giugno dagli uffici del settore Urbanistica del Comune nuorese e indirizzata ad oltre cento lottisti di Testimonzos, contestava la lottizzazione abusiva e la conseguente acquisizione al Patrimonio disponibile del Comune di una fetta di 200 ettari di terreni, dove attualmente abitano nelle proprie case circa 150 cittadini. «Siamo totalmente soddisfatti per l'esito positivo del nostro ricorso, al quale siamo giunti anche grazie all'impegno dell'associazione Foglio 51, promotrice del ricorso collettivo – commentano gli avvocati Lorenzo Palermo e Fabrizio Mulas –. Una causa che certamente poteva essere evitata, come lo stesso Tar ha sottolineato condannando il Comune al risarcimento delle spese processuali, che peccava di legittimità e coerenza con il Piano urbanistico. Vogliamo però che questa sentenza sia l'inizio di un futuro dialogo che possa portare l'area conosciuta come "Testimonzos" alla sua completa realizzazione, dunque con tutte le opere urbanistiche previste dal Puc. Ma soprattutto vogliamo che il verdetto sia un monito per l'amministrazione comunale, affinché valuti adeguatamente future ordinanze di esproprio».

Il Comune nuorese, che non si è costituito in giudizio, soccombe dunque nel procedimento portato avanti dai cittadini difesi dagli avvocati Lorenzo Palermo, Fabrizio Mulas, Benedetto Ballero e Daniele Succu. «Illegittimamente – recita la sentenza – l'amministrazione comunale ha adottato l'impugnata ordinanza senza tenere conto della disciplina stabilità dell'articolo 43 del Puc, per le aree in questione (norma neppure menzionata nelle premesse del provvedimento impugnato), con conseguente annullamento dell'ordinanza. Condanna inoltre l'Amministrazione comunale al pagamento delle spese del giudizio, liquidate in favore della parte ricorrente».

Un risultato che fa tirare un sospiro di sollievo ai cento lottisti barbaricini, ma anche agli oltre seicento abitanti della zona di Predas Arbas-Testimonzos, colpiti negli ultimi anni da una raffica di ordinanze di esproprio da parte dell'amministrazione comunale. Nonostante nel febbraio del 2015 sia stato inserito nel Puc un piano di risanamento edilizio proprio per Testimonzos e le aree vicine (da Corte a Gavotele fino a Murichessa) nel tentativo di dare gambe al risanamento dell'intera area. La condicio sine qua non per poter usufruire della sanatoria era rappresentata dalla costituzione di un consorzio urbanistico al quale i cittadini dell'area avrebbero dovuto aderire con l’obiettivo di concentrare le abitazioni in quattro borghi rurali e accollarsi tutti gli oneri di urbanizzazione. Il consorzio Sa Cuncordia, costituito tre anni fa e presieduto da Giovanni Murru, nel tempo ha raccolto pochissime adesioni e a un anno e mezzo dalla scadenza imposta dal Puc ancora nessun atto sarebbe stato presentato al Comune. Ben lontana è anche la quota del 75 per cento dei terreni necessaria al Consorzio per le opere di urbanizzazione. Ma nonostante ciò la sentenza a favore dei presunti lottisti abusivi di Testimonzos ha donato ai proprietari della zona una ventata di ottimismo che farebbe intravedere dopo anni di lotte intestine uno spiraglio di luce nell'intricata vicenda.
 

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