La Nuova Sardegna

Nuoro

Aggressione alla deputata Mara Lapia: «L'audio? Una mossa politica»

La deputata Mara Lapia
La deputata Mara Lapia

La parlamentare del Movimento 5 Stelle commenta la notizia della diffusione, sui social, di una registrazione in cui una testimone dell'episodio darebbe una versione differente di quanto accaduto

17 dicembre 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.17571786:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/12/17/news/aggressione-alla-deputata-m5s-la-polizia-trasmette-gli-atti-alla-procura-1.17571786]]NUORO. «Non so che mossa sia: se sia una mossa politica o di che tipo. C'è tutto nei verbali della polizia e nei referti medici che ho pubblicato sulla mia pagina Fb. Ora lascio lavorare gli investigatori e la magistratura». Lo ha detto la deputata M5S Mara Lapia, commentando l'audio che sta girando sui social e che fornisce una diversa versione dell'aggressione della parlamentare davanti ad un supermercato a Nuoro.

«Non si capisce cosa spinga una persona a fare tutto questo putiferio - dice Lapia - se è una testimone che ha lasciato la sua dichiarazione, lì doveva finire. Non capisco cosa la porti a fare questo. Considerate le mie condizioni, è stata più preoccupata di lasciare un messaggio audio che non di dare soccorso».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nazionale:1.17571794:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/italia-mondo/2018/12/17/news/lapia-m5s-audio-con-versione-diversa-1.17571794]]

La deputata 5 Stelle, che ha pubblicato sulla sua pagina Fb il referto del medico del Pronto soccorso e della radiologia che parlano di «trauma del torace con infrazione della sesta costa sinistra da riferita aggressione», ribadisce la sua versione: «Non mi sono buttata dal secondo piano per avere quei referti. C'è tutto nel verbale della polizia, mi sono appoggiata e mi sono accasciata. Quando ho visto arrivare il mio aggressore, mi sono protetta con la mano e mi sono tenuta così, ferma. Si poi sono avvicinate due donne, ero a terra e ho detto: 'chiamatemi la polizia'. Questo è successo. Poi possono scrivere a fare tutto quello che vogliono. La magistratura farà il suo corso».

 

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