La Nuova Sardegna

Nuoro

Villagrande e Talana, abbattuti altri 215 maiali

Villagrande e Talana, abbattuti altri 215 maiali

Prosegue l’azione dell’Unità di crisi per la lotta alla peste suina: gli animali erano a rischio malattia

18 dicembre 2018
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VILLAGRANDE STRISAILI. Gli ultimi abbattimenti di capi suin causa Psa (peste suina africana) a metà della scorsa settimana, si sono registrati a Urzulei, mentre ieri è stata la volta dei territori comunali di Villagrane Strisaili e Talana. In totale, nei due centri montani del nord Ogliastra ieri si è proceduto ad abbattere 215 capi allo stato brado illegale, di proprietà ignota, non registrati all’anagrafe animale e mai sottoposti agli obbligatori controlli sanitari.

Come è stato spiegato, l’Unità di Progetto (Udp) per l’eradicazione della Peste suina africana (Psa) ha proceduto a Villagrande Strisaili, in più aree delle terre pubbliche, dove sono stati abbattuti 167 capi, mentre in agro di Talana il bilancio finale è di 48 animali depopolati. Le squadre regionali, coordinate dall’Udp, in collaborazione con prefettura e puestura di Nuoro, hanno operato fino al primo pomeriggio in territori particolarmente difficili e impervi. In campo gli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il personale dell’Agenzia Forestas, i veterinari dell’Ats e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) e le forze dell’ordine iche hanno assicurato il regolare svolgimento delle attività.

Da sottolineare che l’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana, ha riscontrato, soprattutto nel territorio di Villagrande Strisaili, una situazione alquanto critica per la presenza di diversi branchi ancora allo stato brado illegale. «Questa situazione di promiscuità tra suini irregolari e cinghiali – è stato sottolineato – non fa altro che alimentare la circolazione del virus a discapito soprattutto delle numerose realtà allevatoriali operanti nel rispetto delle norme, non solo nella stessa Villagrande Strisaili, ma anche nelle campagne dei Comuni limitrofi». È chiaro che si tratta di un pericolo costante. Lo dimostrano i focolai segnalati nel recente passato ed estinti grazie al rapido intervento dei veterinari, che vede quelle aree fra le più a rischio della Sardegna. Un contesto di tale criticità epidemiologica potrebbe favorire quindi anche la riesplosione di nuovi focolai. (l.cu.)

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