La Nuova Sardegna

Nuoro

Tagli alle scuole, sindaci in rivolta

di Giovanni Melis

Sorgono, Tonara, Aritzo e Desulo: entro l’8 gennaio 2019 serve un accordo sul ridimensionamento

23 dicembre 2018
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SORGONO. Tutti contro tutti sulla scuola nel comprensorio Barbagia Mandrolisai. Saltata la riunione di venerdì, il presidente della comunità Montana Alessandro Corona, ne ha fissato un’altra per domani, vigilia di Natale. La speranza è trovare un accordo sul futuro dimensionamento scolastico del territorio prima dell’8 gennaio, data in cui la Comunità Montana si dovrà esprimere in merito. Un ulteriore silenzio potrebbe avere ripercussioni sui finanziamenti arrivati al territorio grazie ai progetti della strategia nazionale delle aree interne, relative anche alla scuola.

Sul tavolo le proposte di realizzazione di un campus, un nuovo polo scolastico con corsi innovativi per attrarre anche studenti da altri territori, pensato dal presidente comunitario. Vi è poi l’idea del mantenimento di liceo classico e scuola agraria a Sorgono e accorpamento di tutti gli altri istituti del territorio in un unico plesso, ovvero quelli di Desulo, Aritzo e Tonara, idea gradita al comune di Sorgono.

Infine c’è quella di mantenere l’attuale dimensionamento scolastico, operando in regime di deroga, suggerita dai sindaci di Desulo e Tonara Gigi Littaru e Flavia Loche. Nel mezzo istituti superiori e comprensivi con numeri risicati, frutto dello spopolamento e di una politica scolastica dell’ultimo ventennio che non si è rivelata felice. Il sindaco di Desulo e quello di Tonara contestano la logica dell’accorpamento con la quale «si smisterebbero 26/27 alunni, con conseguente perdita gravissima di decine di posti di lavoro tra personale docente e Ata. Senza il lavoro nei luoghi di residenza, queste persone saranno costrette a migrare verso altre realtà, provocando ulteriore spopolamento, esattamente contro i principi cardine del progetto Snai». Accorpamento che, secondo il sindaco di Sorgono Giovanni Arru, offrirebbe delle certezze e un polo scolastico in grado di durare nel tempo. Aritzo invece si candiderebbe a ospitare l’unico istituto della Barbagia di Belvì. Corona rilancia l’idea del Campus, da realizzare «valutando tutte le situazioni” con la strategia mirata al futuro che tenga conto «sia delle normative che delle specificità territoriali e che consentano di dimostrarsi appetibili per altre realtà». Corona evidenzia comunque come «finalmente, dopo mesi di silenzio di comodo, sono emerse le posizioni di alcuni amministratori sulla scuola. Dispiace che certi colleghi si dichiarino rabbiosi, invece di affrontare serenamente la questione per cercare di essere operativi come amministratori e cittadini di questo territorio». Corona auspica in una partecipazione attiva alla riunione del 24 dicembre. «Vogliamo una soluzione – conclude – dove i nostri figli possano scegliere e sentirsi liberi di formarsi nel nostro comprensorio e non siano costretti ad andare altrove, come accade e come accadrà sempre più. Chi cerca di creare un clima di contrasto si assumerà tutte le responsabilità. Noi preferiamo il confronto civile e il rispetto per le idee di tutti, Solo dalla sintesi potrà nascere davvero un progetto di scuola del futuro, non dallo scontro di campanile che qualcuno sta, scientemente, mettendo in atto».

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