La Nuova Sardegna

Nuoro

Rapina al market, malviventi in fuga

di Giusy Ferreli
Rapina al market, malviventi in fuga

Due banditi armati hanno legato i 5 dipendenti della rivendita di via Ballero e si sono fatti consegnare diecimila euro

24 dicembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. A Nuoro sono le 21 di un vivace sabato sera prenatalizio. La giornata di lavoro è agli sgoccioli e i cinque dipendenti del supermercato Di meglio di via Ballero (due cassieri, un macellaio, una salumiera e un’addetta alla pescheria) sbrigate le ultime incombenze e sprangata l’entrata principale, si avviano verso l’uscita che dà sui parcheggi nel retro del locale.

È in quel momento che due banditi, che hanno atteso all’esterno l’orario di chiusura, bloccano i lavoratori. «Tornate indietro e buttatevi a terra» intimano in italiano dal quale, tuttavia, trapela una spiccata inflessione sarda. Hanno il volto coperto e impugnano una pistola e un fucile. C’è poco da scherzare e i cinque dipendenti del market, da poco passato a una nuova gestione, si bloccano impietriti. Sotto la minaccia delle armi fanno dietro front e rientrano nel negozio. La paura provata di fronte all’irruzione riecheggia nel racconto di una di loro. «Non ci aspettavamo una rapina: la sorpresa è stata grande. Ci hanno intimato di sdraiarci e mentre uno dei due malviventi buttava un mazzo di fascette di plastica sul pavimento l’altro si faceva consegnare i soldi» racconta Luciana, l’addetta alla pescheria che ieri mattina, nonostante il brutto quarto d’ora vissuto la sera prima, si è presentata regolarmente a lavoro nel market a due passo dal cimitero del capoluogo barbaricino.

«Chi ha iniziato a legarci lo ha fatto in maniera decisa ma cortese. Il blitz è durato pochi minuti» dice la dipendente del negozio affiliato ad una nota catena di distribuzione. «Per un momento mi è addirittura balenato in testa di reagire ma poi ho desistito e mi sono ritrovata a terra legata come tutti gli altri» aggiunge Luciana mentre mostra il solco rossastro impresso dalla fascetta di plastica sul suo polso. «Non ci hanno trattato male anzi sono stati insolitamente gentili. Ci davano del lei, volevano persino portarci la busta della spesa che qualcuno di noi fuori dal negozio». Gentilezza a parte, i due si fanno consegnare l’incasso della giornata (secondo un primo conteggio il bottino si aggira intorno ai diecimila euro) e si dirigono verso l’uscita raggiungendo il parcheggio interno. Prima però si fanno consegnare le chiavi dell’auto del macellaio, una Seat Leon. E mentre i due rapinatori gentiluomini si allontano a bordo dell’auto incuranti delle telecamere che scrutano la zona, la serata, per i malcapitati dipendenti, non finisce lì.

C’è da liberarsi dalle fascette che stringono i polsi e da chiamare le forze dell’ordine. Una volta parte la chiamata al 112. I carabinieri del comando provinciale partono a sirene spiegate verso via Ballero. Arriva anche Paola, la responsabile che aveva lasciato il supermercato poche ore prima. «Mi sono trovata davanti i colleghi ancora frastornati per la rapina appena subìta» dice. Intanto i carabinieri avviano le indagini per risalire ai due rapinatori. Le pattuglie dell’Arma perlustrano in lungo e in largo l’intera zona mentre i loro colleghi eseguono i rilievi sul luogo, iniziano a sentire i testimoni e acquisiscono di filmati delle videocamere installate nell’edificio e nelle strade vicine. Le ricerche proseguono sino a tutta la notte e il giorno consegna una novità: per le indagini, in pieno svolgimento, importante potrebbe rivelarsi il rinvenimento della auto, rubata a Mamoiada la notte prima del colpo e utilizzata per arrivare al market, abbandonata a poca distanza dal teatro della rapina. Ieri mattina grande solidarietà dei clienti per i cinque lavoratori rapinati, quasi tutti al loro posto di lavoro. Sorridenti e cortesi nonostante la grande paura.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative