La Nuova Sardegna

Nuoro

In pensione dopo 41 anni Loceri saluta il suo medico

Giusy Ferreli
In pensione dopo 41 anni Loceri saluta il suo medico

Commovente seduta del consiglio comunale per ringraziare Natalino Meloni.  Il sindaco Roberto Uda: «È stato un atto doveroso e di profonda riconoscenza»

30 dicembre 2018
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LOCERI . La gioia per la nascita di un bimbo, il dolore per la morte di un anziano. Il dottor Natalino Meloni dall’alto dei suoi 41 anni di onorato servizio come medico di famiglia a Loceri avrebbe tante cose da raccontare. Potrebbe dire, ad esempio dell’infinità di volte che, chiamato nel cuore della notte, è corso per assistere un paziente.

Ma ora che al compimento dei 70 anni è arrivata la pensione è la piccola comunità ogliastrina a raccontare quanto la sua figura sia stata importante per un borgo di appena 1300 anime. E lo ha fatto nel corso di una seduta solenne del consiglio comunale che il sindaco Roberto Uda, in fascia tricolore, ha convocato venerdì pomeriggio. Un’assemblea durante la quale duecento persone hanno voluto salutare “su dotto’”. Natalino Meloni era un giovane medico di Villagrande Strisaili quando, nel 1978, arrivò a Loceri. Chiamato dalla giunta comunale per assumere la condotta medica del paese.Allora Dario Pistis era assessore e propose ai suoi colleghi la nomina del giovane medico villagrandese. «Volevamo – dice l’ex primo cittadino – un medico che stesse in paese avevamo già con due medici romani che però arrivavano e subito andavano via. Il dottor Meloni ci diede la sua disponibilità a stabilirsi. Qui ha messo su famiglia, qui sono nati i suoi figli. E qui ha raggiunto un primato invidiabile per un professionista serio e scrupoloso come: 40 anni di lavoro ininterrotto. Non smetteremo mai di ringraziarlo: gli auguriamo tutto il bene che si merita». Amelia Piroddi è una giovane pedagogista a capo dell’associazione La gabbia dei monelli. Tocca a lei tratteggia un medico amante dei bambini, preoccupato per il loro benessere, non solo quello fisico. «Ho voluto farmi portavoce di tutti i genitori che hanno trovato un professionista attento e disponibile e voglio raccontare un mio personale ricordo: ero molto piccola e avevo la febbre 40, non mi lasciò sino a quando la temperatura non si abbassò». Ai giovani pensò anche quando decise di cimentarsi alla guida della società di calcio. Fu forse solo un caso, fatto sta che quell’anno la squadra si ricoprì di gloria nel campionato. Don Giovanni Piroddi il sacerdote arrivato nella parrocchia di San Pietro da pochi anni, è quello che forse lo conosce meno. «Ho appena iniziato il mio quarto anno alla guida di questa comunità. Appena arrivato sono andato a trovarlo e mi ha accolto affabilmente. In quel momento – racconta il parroco – ha sospeso la sua attività e mi ha dedicato qualche minuto per poi riprendere le visite. È diventato anche il mio medico. Un medico più paziente del paziente stesso». L’attuale primo cittadino ha voluto che fosse la comunità nella sua massima espressione istituzionale a salutare Meloni. E la risposta è stata commovente. «In tantissimi hanno partecipato a questo momento, servito – sottolinea Uda – ea dire grazie al nostro medico per la sua storia di dedizione e attaccamento ai pazienti. Vorrei ricordare anche sua moglie Silvana, recentemente scomparsa, che in qualità di insegnante ha educato tantissimi ragazzi ai valori del rispetto e della cultura».

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