La Nuova Sardegna

Nuoro

«Stop allo sversamento le norme vanno riviste»

di Sergio Secci
«Stop allo sversamento le norme vanno riviste»

Torpè, ancora polemica dopo l’apertura delle paratie della diga Maccheronis Il Consorzio di bonifica: oltre un milione di metri cubi di acqua sprecata

05 ottobre 2019
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TORPÈ. Ieri in tarda mattinata si sono concluse le operazioni di sversamento a mare dell’acqua in eccesso contenuta nel bacino che sbarra il Rio Posada in località Maccheronis. Circa un milione e duecento metri cubi che sono stati fatti defluire dalla paratia di fondo perché il piano di laminazione messo a punto nel 2016 non consente nel periodo che va dal primo ottobre al 31 gennaio di superare nel lago quota 35 metri sul livello del mare. Una decisione assurda che non tiene conto delle condizioni meteorologiche e delle annate siccitose con la possibilità che fra qualche mese, se non dovesse piovere, gli agricoltori baroniesi e le migliaia di famiglie che abitano nell’agro dei comuni costieri si vedano chiudere le saracinesche. La situazione è stata segnalata agli enti regionali dal presidente del Consorzio di bonifica Ambrogio Guiso su sollecito di allevatori e agricoltori infuriati. Dopo aver ottenuto un incontro in prefettura con il viceprefetto Vincenzo D’Angelo, Guiso ha chiesto l’indizione di un tavolo per rivedere il piano di laminazione della diga.

«La recente apertura dello scarico di fondo disposta dall’ente gestore il 2 ottobre e il conseguente scarico a mare in piena stagione siccitosa di oltre un milione di metri cubi di acqua, ha posto in evidenza, ancora una volta, l’esigenza di una rivisitazione urgente dei rigidi periodi di svaso e di reinvaso del serbatoio stabiliti con il piano di laminazione, la cui applicazione ha causato e sta causando innumerevoli pregiudizi alla popolazione e ai territori che fruiscono dell’acqua della diga. Pur consapevoli della delicatezza dell’argomento – conclude Guiso –, si ritiene doveroso segnalare l’esigenza che venga convocato, quanto prima, un tavolo con tutti i soggetti interessati, al fine di valutare congiuntamente le suddette gravi problematiche e analizzare le possibili soluzioni per risolverle, nell’interesse comune. Nulla da fare ormai per l’acqua andata persa, ma l’assessore si è impegnato a rivedere il piano ed entro una decina di giorni, dovrebbe essere convocato un tavolo tecnico con tutti gli enti interessati alla situazione: Enas, bacino idrografico regionale, consorzio di bonifica e protezione civile, per studiare la maniera di migliorare il piano ed evitare in futuro che si possa perdere la preziosa risorsa idrica anche quando non vi è nessun pericolo per la popolazione a valle». Il piano di laminazione adottato dopo il ciclone Cleopatra e il lavori interrotti per il rialzo della diga, continua quindi a suscitare malumori e oltre agli agricoltori ha preso posizione anche la Coldiretti nuorese che minaccia iniziative di protesta.

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