La Nuova Sardegna

Nuoro

Schianto mortale sulla 129, l’ultimo regalo di Gavino Bulla

Alessandra Porcu
Schianto mortale sulla 129, l’ultimo regalo di Gavino Bulla

Bortigali, espiantati gli organi del 24enne conducente dell’auto in cui è morto anche Diego Caggiari

09 ottobre 2019
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BORTIGALI. Le vite salvate saranno più d’una, probabilmente sette. I nomi delle persone a cui andranno gli organi non possono essere rivelati, ma quello del donatore sì. È Gavino Bulla. Negli ultimi giorni il suo nome è rimbalzato sulle cronache dei giornali per il tragico incidente stradale avvenuto domenica 6 ottobre lungo la statale 129 che collega Nuoro a Macomer, all'altezza del bivio per Bolotana. Lui, Gavino, era di Bortigali. Aveva 24 anni. Ha smesso di vivere lunedì scorso, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Civile di Sassari. Troppo gravi i traumi riportati. «È stata una scelta difficile, ma fatta col cuore», racconta al telefono una sua cugina. «I genitori hanno acconsentito all'espianto degli organi per fare in modo che la morte del loro amato figlio non fosse vana. Così Gavino continuerà a vivere. E con lui tante altre persone».

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Nel frattempo Bortigali, dove è lutto cittadino, si prepara a dare l'ultimo saluto al suo giovane compaesano, descritto da tutti come “educato, bravo e generoso”. «Il funerale – dice l'assessore alla Cultura Maria Giovanna Cuccu – verrà celebrato oggi alle 16 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. L'intera comunità è scossa per quello che è accaduto», aggiunge l'esponente della giunta guidata da Francesco Caggiari – siamo vicini al nostro sindaco, ci stringiamo intorno a lui e ai familiari di questi due poveri ragazzi». Nello scontro frontale tra la Opel Astra sulla quale viaggiavano e l'auto con a bordo una famiglia di tre persone, c'è stata anche un'altra vittima. Diego Caggiari, figlio di un cugino del primo cittadino, di anni ne aveva solo 21. Subito dopo l'impatto, i medici intervenuti non hanno fatto in tempo a trasportarlo in una struttura sanitaria. È spirato tra le loro braccia. Alle esequie, celebrate il 7 ottobre scorso, c'era una folla immensa. Tutti lì per lui, per ricordare quel ragazzo dalla faccia pulita, iscritto alla facoltà di Ingegneria dell'università di Cagliari. Diego e Gavino, amici inseparabili. Insieme fino alla fine. «La notizia ci ha sconvolto», racconta con un filo di voce Massimo De Pau, dirigente scolastico del Satta di Macomer. «Li ricordo entrambi. Si sono diplomati all'Ipia Amaldi. Erano due bravissimi ragazzi, gentili, educati e ben voluti da tutti. Diego – spiega De Pau – era molto amico di mio figlio. È stato proprio lui a darmi la terribile notizia. Non riuscivo a crederci e ancora non mi sembra vero che sia successo». Tenero anche il ricordo della ex docente di italiano.

«Diego e Gavino erano solari, rispettosi e diligenti. È doloroso – confessa – guardare i banchi dove sedevano. L'abbraccio degli insegnanti e degli alunni del nostro istituto va ai loro genitori e a tutti i familiari». E sulla donazione degli organi, «Gavino – sussurra commossa Margherita Massidda – avrebbe voluto così. Era un ragazzo generoso e lo ha dimostrato anche stavolta, nel suo ultimo viaggio». Poche, e strozzate dal dolore, le parole del sindaco Francesco Caggiari: «Questo è un lutto domunità, ognuno, e non solo da Bortigali, si è fatto carico di un po’ di dolore, per almeno provare ad alleggerire le famiglie».

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