La Nuova Sardegna

Nuoro

Oneri da pagare, imprese in rivolta

Oneri da pagare, imprese in rivolta

Tortolì, Ammendola a nome delle aziende: «Non ci stiamo, mancano i servizi»

09 ottobre 2019
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ARBATAX. Il Consorzio industriale provinciale dell’Ogliastra, tramite i suoi legali, sta inviando a tanti insediati nell’area di Baccasara una “diffida di pagamento oneri gestione infrastrutture, impianti e servizi secondo semestre 2018”. «Noi non intendiamo pagare, perché niente di quanto era stato concordato è stato fatto». A parlare è Franco Ammendola, della Coar srl, azienda dell’area industriale. «Non staremo con le mani in mano – prosegue l’imprenditore – e faremo opposizione a questa diffida tramite un legale. Anche perché nelle strade della zona industriale ci sono tante buche, la zona pare al buio vista la mancanza di illuminazione, lo sfalcio dell’erba è stato effettuato dalla Forestale. Ho già parlato con tante altre aziende insediate e nessuno intende pagare».

Il Consorzio industriale, presieduto da Matteo Frate, intende quindi procedere in maniera coattiva al recupero del credito vantato nei confronti di tante imprese. Scaduto tale termine, tramite il legale, il Consorzio agirà nelle competenti sedi giurisdizionali.

Poco meno di due settimane fa, diverse imprese insediate nella zona industriale di Baccasara avevano replicano a quanto emerso, il 21 settembre, nel corso della conferenza stampa tenuta dal Cda dell’ente per illustrare i risultati conseguiti nel triennio giugno 2016-giugno 2019. A guidare il Consorzio industriale è il presidente Matteo Frate, la sua vice è Stefania Vargiu, mentre il terzo componente del Cda è Mario Murru.

«Il presidente – era stato sottolineato da alcune imprese – ha parlato di un Consorzio risanato ed efficiente. A noi non risulta». Secondo gli imprenditori la zona industriale sarebbe in completo stato di abbandono con spazzatura, erba alta e segnaletica inesistente. Per quanto attiene ai fondi per il porto di Arbatax (i famosi 11 milioni di euro) «sarebbero stati revocati dalla Regione per quasi la metà a causa dell’inerzia del Consorzio industriale, mentre le strade sono senza illuminazione, piene di buche e senza segnaletica orizzontale». Critiche anche allo stato di funzionamento del depuratore consortile. E il fatto che «alle aziende insediate si richiedono fondi per centinaia di migliaia di euro. «L’aeroporto è chiuso, completamente abbandonato, con promessa di acquisto di carrelli e gru mai mantenuta. Il tutto in totale mancanza di comunicazione e condivisione con le aziende». (l.cu.)

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