La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità, sindaci contro i disservizi

di Giusy Ferreli

Lanusei, rivolta per la chiusura del reparto di ortopedia nel weekend: annunciate proteste

09 ottobre 2019
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LANUSEI. «Affidiamo tutto alla buona sorte e auguriamoci di non romperci qualche gamba nel week end, la settimana corta a livello sanitario è una farsa ma anche l’ennesimo attacco ai diritti delle periferie». Non usa mezzi termini Giannino Deplano, sindaco di Ussassai, il paese più piccolo e periferico dell’Ogliastra, che lancia l’idea di una vertenza unica a partire dalla difesa del diritto alla salute.

«Il territorio deve marciare coeso e agguerrito per i servizi sanitari», incalza Deplano che, a fronte di questa battaglia, chiama a raccolta il mondo dell’associazionismo e del sindacato. Nel caso del reparto di ortopedia dell’ospedale di Lanusei, che funziona a singhiozzo per la cronica mancanza di specialisti, l’unica soluzione è rappresentata dall’espletamento del concorso indetto a livello regionale dall’Ats. Sono stati dichiarati idonei 21 specialisti e 6 specializzandi ma ancora non si sa quanti di questi siano disposti a trasferirsi al Nostra signora della Mercede.

Come sostenuto a più riprese dal direttore della Assl ogliastrina, Andrea Marras, sia di fronte all’assessore regionale Mario Nieddu in sede di conferenza sociosanitaria sia di fronte alla commissione sanità del Consiglio regionale in visita al presidio ospedaliero, l’unico intervento in grado di tamponare la situazione è il ricorso alle prestazioni aggiuntive da parte di medici che lavorano in altre aree sociosanitarie o nelle due Aou isolane. «Il regime della convenzioni – sottolinea a riguardo Marras – è uno degli strumenti che ci permette di garantire l’assistenza sanitaria e l’apertura dei reparti». I costosi “salti mortali” (800 euro a turno) messi in atto dall’area sociosanitaria ogliastrina per evitare anche la chiusura di altri reparti, sono assolutamente necessari. Almeno sino a quando non arriveranno i medici dei concorsi Ats.

Un’evenienza che gli amministratori locali, a partire dal sindaco di Lanusei Davide Burchi che si trova a fronteggiare una situazione senza precedenti, auspicano da tempo ma che potrebbe anche non concretizzarsi. Ed è per questo che i sindaci chiedono uno sforzo maggiore ai vertici regionali e all’Ats. «Siamo consci delle difficoltà nel reperire i medici e sappiamo che questo è un problema che riguarda non solo la Sardegna ma l’intero territorio nazionale. Ma, proprio perché l’emergenza è straordinaria, occorrono atti straordinari in grado di risolvere una situazione ormai insostenibile», osserva a questo riguardo Roberto Uda, sindaco di Loceri che auspica un ulteriore confronto tra amministratori comunali in sede di conferenza sociosanitaria territoriale.

La terza chiusura di ortopedia in pochi mesi rischia di essere la punta dell’iceberg. A breve serviranno altro specialisti e non è detto che ci siano. La situazione è sempre più critica insomma ed è giunto il momento di dare risposte sul diritto alla salute di un intero territorio.

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