La Nuova Sardegna

Nuoro

Comuni con gli organici all’osso

di Sergio Secci

Appello a Regione e Anci: a Siniscola manca il 50 per cento dei dipendenti. San Teodoro, crisi in estate

10 ottobre 2019
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SINISCOLA. Tutti i comuni sono alle prese con organici ridotti all’osso ma a soffrire maggiormente sono i centri costieri che nei mesi estivi vedono aumentare in maniera esponenziale la popolazione e spesso non riescono a sopperire a tutte le esigenze che si presentano. Davvero grave la situazione a Siniscola, dove su 88 dipendenti che servirebbero per mandare avanti una cittadina di oltre 11mila abitanti, ne risultano in servizio appena 48. Si lavora quindi o perlomeno si fa quel che si può, con una carenza di personale che arriva quasi al 50 per cento. Situazioni di disagio sono segnalate a Orosei, Posada e Budoni. Ad aggravare la problematica, i pensionamenti previsti con quota 100: in tutti i comuni si registrano parecchie domande per anticipare l’uscita dal lavoro.

«A Siniscola mancano impiegati e altre figure professionali – spiega il sindaco Gianluigi Farris –. Negli ultimi anni ho assistito ad un esodo di dipendenti che è ulteriormente aumentato con la cosiddetta quota 100. Figure che ovviamente non abbiamo potuto rimpiazzare. La nostra macchina amministrativa rischia di incepparsi. Abbiamo in organico la metà dei dipendi che servono per garantire i servizi con particolari défaillance nel settore del verde pubblico, dell’area portuale e di altri ambiti che vanno in sofferenza soprattutto d’estate quando arrivano decine di migliaia di turisti. Non ci danno la possibilità di assumere e questo ci penalizza perché avremmo anche le idee ma gli uffici non riescono a sopperire. Chiedo – conclude – che l’Anci, la Regione e lo Stato ci vengano incontro perché sta diventando veramente difficile amministrare questa comunità».

Difficoltà lamentate a Orosei, anche se la situazione non è drammatica come a Siniscola. «Abbiamo 33 dipendenti grazie ai sette assunti nell’ultimo anno ma ne servirebbero almeno 40 – dice il sindaco Nino Canzano –. Abbiamo pronti i concorsi per altre 4 assunzioni ma oltre non possiamo andare per le leggi che regolano la materia». A Posada ci sono 10 dipendenti più la segretaria comunale che ha dovuto sopperire spesso alle carenze. «Un altro dipendente andrà in pensione a dicembre ma il loro numero è legato alle spese che si sono sostenute per il personale nell’ultimo triennio – spiega Graziella Deledda –. Pertanto possiamo sostituire solo chi va in quiescenza, abbiamo pronti i bandi per tre assunzioni ma possiamo garantire solo il turn-over».

Stessa situazione a Budoni. «Le scelte che si potevano fare dieci anni fa non sono più possibili – dice il sindaco Giuseppe Porcheddu –. Abbiamo numeri che non vanno bene per un paese di oltre 5mila abitanti residenti che diventano 100mila d’estate, ci vuole una modifica alla legge nazionale perché oltre al monte di spesa per dipendenti che non si può superare c’è un blocco alle assunzioni. Si parla tanto di uscire dalle forme di precariato ma non si fa nulla, devo dire anzi che in base alle forze in organico facciamo miracoli grazie all’attaccamento al servizio dei dipendenti».

A San Teodoro infine, il numero dei dipendenti comunali (35) sarebbe anche proporzionato a quello dei residenti, poco più di 5mila. «I problemi gli abbiamo nella stagione estiva – afferma il sindaco Domenico Mannironi –. Per sei, sette mesi all’anno siamo però in difficoltà perché abbiamo un numero di presenze che arriva a quota 80mila ad agosto. Dobbiamo quindi dare servizi e rispondere alle esigenze del territorio. Siamo costretti ad assumere dei vigili urbani in più solo per quel periodo ma negli altri uffici questo non è possibile. Ci sono gravi carenze nell’urbanistica, lavori pubblici e Suape. Nei comuni costieri abbiamo queste difficoltà, attraverso l’Anci, si potrebbero chiedere delle deleghe alle assunzioni soprattutto per quei ruoli necessari a coprire le carenze e garantire il servizio ai cittadini».

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